Casa, Regione Lazio: Tavolo su emergenza Roma. Valeriani: Faremo da soli

La Regione ha espresso la volontà di procedere (per ora) senza Roma Capitale negli interventi per affrontare l’emergenza abitativa nella Città Eterna

"Faremo da soli". La Regione Lazio, per bocca dell'assessore alle Politiche abitative Massimiliano Valeriani, ha espresso cosi', secondo quanto risulta all'agenzia DIRE, la volontà di procedere (per ora) senza Roma Capitale negli interventi per affrontare l'emergenza abitativa della Città Eterna che si fa sempre più preoccupante.

Una posizione esposta nel corso del primo incontro del tavolo sull'abitare (in particolare quello a Roma), che ha visto partecipare costruttori, sindacati e movimenti, nel quale l'assessore ha ribadito la scelta di ritirare i 40 milioni dati a Roma Capitale (parte dei 190 stanziati dalla delibera regionale del 2014), al termine di una lunga querelle incentrata soprattutto sull'opposizione del Campidoglio ad attuare quanto disposto da quel provvedimento, in particolare al riconoscimento degli occupanti (censiti fino al 31 dicembre 2013) quali destinatari (insieme a chi è presente nelle graduatorie Erp e nei Caat) delle case popolari ottenute grazie a fondi stanziati in delibera.

Quei soldi sono tornati nelle casse della Regione che in parte li userà, sempre parola di Valeriani, per realizzare intanto un migliaio di case derivanti da un piano di frazionamento di quegli alloggi Ater troppo grandi per le necessità dei nuovi nuclei familiari, composti prevalentemente da due o tre persone.

Dall'assessore è stata sottolineata anche la volontà di costituire un'agenzia regionale dell'abitare, che in prima battuta si occuperà di trovare una soluzione a chi ha un reddito troppo alto per iscriversi alle graduatorie Erp ma troppo basso per affittare o acquistare una casa a prezzi di mercato.

Valeriani, che ha sottolineato come in questo momento a Roma ci siano circa 30mila persone a rischio sgombero, 13mila persone nelle graduatorie Erp e circa 10mila occupanti, avrebbe mostrato un'apertura sull'argomento del perimetro dei destinatari dell'Agenzia in favore anche di quelle 'categorie' coinvolte in maniera più pressante nell'emergenza abitativa.

E ancora, tra le azioni promosse, una rivisitazione della legge regionale 12 del 1998 (sull'abitare) e la scelta di utilizzare anche lo strumento della rigenerazione urbana, in particolare nelle periferie, per intervenire sull'emergenza. Su quest'ultimo punto i costruttori avrebbero obiettato alla Regione la necessità di riaprire un dialogo col Comune, titolare di competenze indispensabili per evitare il naufragio di qualunque tipo di progetto.

Proprio ai costruttori dai movimenti per l'abitare sarebbe stato contestato il poco 'coraggio' avuto rispetto ai tre bandi dell'Ater (andati tutti deserti) per acquisire a canone calmierato parte dei tanti alloggi invenduti e sfitti presenti a Roma. Sempre i Movimenti hanno invitato la Regione a intervenire presso il prefetto di Roma, Paola Basilone, affinché l'attuazione della cosiddetta circolare Salvini sugli sgomberi non finisca per aggiungere emergenza all'emergenza.

In questo senso, Valeriani avrebbe garantito un'interlocuzione incentrata sulla volontà di andare avanti rispetto all'attuazione della delibera regionale del 2014, come dimostrerebbe il piano di frazionamento degli alloggi Ater, e sulla necessità di non affrontare l'emergenza abitativa come un tema di ordine pubblico. Il tavolo sarà riconvocato a settembre, quando si entrerà di più nelle pieghe delle questioni, in particolare sulla rivisitazione della legge regionale sull'abitare. (Dire)

 

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