Cashback, tante iscrizioni certificano il fallimento del Governo, non il suo successo

Il cashback è una sorta di Caritas online, che smaschera la scarsità progettuale del governo più che incentivare l’economia

Cashback

Cashback

Al via da oggi, 8 dicembre, il cashback, ma che cos’è? Si tratta di un programma attivato dal governo per incentivare l’uso di carta di credito e bancomat al fine di ridurre l’evasione fiscale.

Oggi dunque inizia la fase sperimentale con l’extra cashback di Natale fino al 31 dicembre, e dal primo gennaio entrerà a regime il programma cashback.
Vediamo come funziona nel dettaglio. Effettuando almeno 10 acquisti con alcune app di pagamento entro il 31 dicembre 2020 si potrà ottenere un rimborso del 10% di quanto speso fino ad un massimo complessivo per l’intero periodo di €150. Non c’è un importo minimo di spesa ma sono necessarie almeno 10 transazioni senza limitazioni sul tipo di merce comprata.

Un segno di disperazione

Il portavoce del Governo, Rocco Casalino, nella giornata di lunedì 7 dicembre ha inviato sulle chat dei giornalisti parlamentari le cifre degli italiani che si stanno iscrivendo al cashback. Purtroppo però c’è poco da vantarsi. Se sei milioni di italiani in un solo giorno scaricano la App per prendersi 150 euro in più a fine mese (di fatto un’elemosina di stato) vuol dire che il Paese è alla disperazione. C’è poco da vantarsi…tutte queste iscrizioni in un solo giorno al cashback certificano il fallimento del governo non il suo successo. Il cashback è insomma una sorta di Caritas online. Un metodo che più che incentivare l’economia per una ripartenza, mostra la scarsità di reali progetti economici e finanziari del governo.

Lascia un commento