Cie Ponte Galeria, prosegue la protesta

13 immigrati si sono cuciti la bocca da sabato e da ieri hanno cominciato lo sciopero della sete

Per il quarto giorno consecutivo, prosegue la protesta dei 13 immigrati marocchini ospiti del CIE di Ponte Galeria che, da sabato scorso, si sono cuciti la bocca per protestare contro i lunghi tempi di permanenza e le condizioni di vita all’ interno della struttura. Lo rende noto il Garante dei detenuti del Lazio Angiolo Marroni, che ha aggiunto che da ieri, i manifestanti hanno anche iniziato, oltre a quello della fame, anche lo sciopero della sete.

Anche questa mattina gli operatori del Garante, si sono recati a Ponte Galeria per parlare con gli immigrati che stanno protestando e per verificare l’evolversi della situazione.

"Quello che stanno vivendo queste persone – ha detto il Garante dei detenuti Angiolo Marroni – è un’ emergenza da risolvere al più presto. Le loro storie raccontano un vissuto di povertà ma anche di estrema dignità. Senza precedenti penali, sono agricoltori, piastrellisti, falegnami, meccanici, imbianchini, decoratori, idraulici. Qualcuno è anche laureato. E’ gente che nella vita ha lavorato duramente e che poi, con il caos seguito alle guerre della 'primavera Araba', ha visto spazzate vie le proprie certezze ed ha guardato con speranza all’ Europa".

"Passato il clamore mediatico – ha concluso il Garante – resta il dramma, la solitudine e la disperazione di queste persone. Anche se le priorità dell’agenda politica sono mutate rispetto alla mobilitazione seguita alla protesta choc di Natale, spero che il Parlamento trovi tempo e forza per approvare le norme necessarie a porre fine a questa vergogna".

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