Coldiretti: allarme in Italia, una bottiglia di olio su quattro è contraffatta

Secondo le indagini di Coldiretti più di una bottiglia di olio su quattro risulta essere contraffatta. Ecco i passaggi per distinguerle

Donna legge l'etichetta di una bottiglia di olio al supermercato

Dopo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza in collaborazione con il Ministero delle politiche agricole, la Coldiretti ha denunciato la contraffazione di almeno una bottiglia di olio su quattro. Secondo l’associazione si arriverebbe a un totale di 2,3 milioni di litri di olio irregolari nel nostro Paese.

Donna legge l'etichetta di una bottiglia di olio al supermercato
Donna legge etichetta di una bottiglia di olio

L’allarme

Tale operazione chiamata “Verum et oleum” ha portato al ritrovamento di 2,3 milioni di litri di olio contraffatti importati tramite nei principali porti nazionali dove avviene l’ingresso di tutte le materie prime di produzione estera. Dall’indagine, Coldiretti ha riportato che più di una bottiglia di olio su quattro è contraffatta.

Coldiretti ha sottolineato: “le frodi non solo ingannano i cittadini ma fanno crollare i prezzi dei prodotti di qualità in una situazione resa già difficile dalla concorrenza sleale delle importazioni dall’estero”. Inoltre, continua dicendo che “da difendere c’è una produzione nazionale di oltre 300 milioni di chili nel 2021 ottenuta grazie al lavoro delle circa 400 mila aziende agricole nazionali impegnate a coltivare ulivi in Italia, che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 Dop e 4 Igp) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo”.

Come riconosce l’olio contraffatto

Secondo l’organizzazione per non trovarsi difronte un olio contraffatto bisogna leggere attentamente l’etichetta. Su questa deve essere riportata la dicitura Made in Italy. Al contrario sulle bottiglie di olio straniere troviamo diverse diciture:

  • “miscele di oli di oliva comunitari”;
  • “miscele di oli di oliva non comunitari”;
  • “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari”

Bisogna fare molta attenzione, infatti, molto spesso la scritta è molto piccola e risulta impossibile vederla. Secondo Coldiretti: “La scritta è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile tanto che i consumatori dovrebbero fare la spesa con la lente di ingrandimento per poter scegliere consapevolmente”.

I passaggi da svolgere

Se non vi è alcuna avvertenza sull’etichetta dell’olio in questione, il primo passaggio da svolgere per riconoscere una bottiglia “falsa” è il prezzo troppo basso. La seconda caratteristica è il colore dell’olio che di solito è giallo tendente all’oro o verde, mentre quello extra vergine è verde intenso. Il terzo passaggio è il marchio DOP, il quale indica un prodotto di “origine protetta”. Tale marchio deve contenere più dettagli possibili, sul tipo di olive utilizzate, sulla raccolta, sulla produzione e sulla scadenza.

Se l’etichetta non possiede tutte queste indicazioni il consiglio è di non acquistare tale bottiglia. Infine, l’ultimo fattore è il sapore dell’olio. infatti di solito il sapore è intenso, l’olio extravergine d’oliva, invece ha un sapore più intenso.