Colleferro, IDV: “Banca Marche chiede 3,5 milioni al Comune”

I consiglieri dell’Italia del Valori, Emanuele Girolami e Maurizio Del Brusco, lanciano l’allarme

L'IDV “la Banca delle Marche richiede oltre tre milioni e mezzo di euro al Comune”. Sin dalla nascita nel 2009 avevamo previsto che la “Colleferro Infrastrutture e Sviluppo spa”, società avente quale socio unico il Comune di Colleferro, fosse un altro carrozzone per sperperare il denaro pubblico- evidenziano i consiglieri dell'Italia dei Valori di Colleferro, Emanuele Girolami e Maurizio Del Brusco. Questa società- continuano i consiglieri – della quale molti nostri concittadini non hanno neanche conoscenza, ha costi di gestione di circa 200.000,00 euro annuali, di cui €. 79.140,00 per lo stipendio del suo amministratore, €. 29.699,00 per il collegio sindacale, €. 72.000,00 per l'advisory ed altri €. 5.200,00 per compensi professionali vari.

Creata per vendere i lotti dello SLIM, il fabbricato ove è ubicato il Museo Marconiano e la Farmacia Comunale, oltre ad essere utilizzata per acquistare, da un imprenditore vicino all'amministrazione comunale, all'esorbitante somma di 2,5 milioni di euro, i locali ove si trovano i Vigili Urbani, ha contratto debiti con la Banca delle Marche per 3 milioni di euro che doveva restituire entro gennaio di questo anno.

Le tre aste per l'alienazione dei suddetti lotti sono però risultate un clamoroso flop e quindi la società non è riuscita ad onorare il debito contratto con la banca- precisano i consiglieri- la quale, per il tramite del proprio ufficio legale, ha chiesto alla Colleferro Infrastrutture e Sviluppo spa di restituire subito il denaro, negando, giustamente, di concedere una proroga del pagamento di quanto prestato. Anche perché, abbiamo scoperto che la società “Colleferro Infrastrutture e Sviluppo spa” ha uno sconfinamento di conto corrente non autorizzato per l'esorbitante somma €. 605.419,59. Il problema è che il Comune di Colleferro ha concesso una garanzia per questi soldi e nel caso in cui questa società carrozzone non fosse in grado di pagare, come ha già preannunciato, l'istituito di credito si rifarà sull'amministrazione comunale, e quindi su noi cittadini per riavere questi 3 milioni di euro, oltre allo sconfinamento di conto di oltre 600.00,00.

La giunta Cacciotti, per prendere un pò di tempo, ha già dovuto versare, nei giorni scorsi, alla Banca delle Marche gli interessi passivi del prestito pari a €. 106.464,71, con la promessa avuta dalla società Colleferro Infrastrutture e Sviluppo di concludere le vendite dello SLIM e dell'inalienabile Museo Marconiano entro il mese di maggio 2014. Ovviamente, noi crediamo che questa sia l'ennesima promessa che non verrà assolutamente mantenuta e pertanto la Banca tornerà alla carica. L'amministrazione Cacciotti, ormai immobile, dovrebbe prendere atto della propria incapacità di governare e gestire il denaro pubblico.

Noi vigileremo ora – concludono i consiglieri- per evitare che per le colpe di questi amministratori incapaci, la nostra collettività debba svendere il Museo Marconiano e i lotti delle SLIM il cui valore è stato stimato in 6 milioni di euro, ma che, in realtà, nessuno vuole. Chiederemo inoltre immediati chiarimenti sull'incredibile sconfinamento di conto corrente della società pubblica per l'esorbitante somma di €. €. 605.419,59 non autorizzato dalla banca.

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