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L'intervista

Demolizioni Casamonica, Lozzi: “Lì abusi edilizi dal 1982, ma con noi non più”

di Giulia Bertotto
L'intervista alla presidente del VII Municipio Monica Lozzi che racconta la storia delle ville Casamonica demolite e dell'iter per riconvertirle
Ville Casamonica
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Ieri, 21 ottobre, sette immobili del clan Casamonica, in zona Gregna Sant’Andrea, sono stati abbattuti per restituire l’area alla legalità. L’intervista alla presidente del VII Municipio del comune di Roma, Monica Lozzi.

“Come per le demolizioni avvenute nel 2018, in via del Quadraro anche queste in via Fratelli Marchetti Longhi 10, sono demolizioni operate a cura del Municipio VII. Noi abbiamo seguito tutto l’iter amministrativo, preso in mano già quando avevamo preso in mano gli altri. L’iter per questo sito era un po’ più lungo perché prevedeva un passaggio in consiglio municipale e in assemblea capitolina. In consiglio municipale il passaggio c’era stato nel 2019 e abbiamo atteso perché arrivasse anche in assemblea capitolina. Ci è arrivato tra gennaio e febbraio 2020. Poi il lockdown ha interrotto il percorso e così siamo arrivati a ieri, 21 ottobre.

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18 immobili Casamonica sottratti all’illegalità

Ieri abbiamo demolito una villa e sei immobili più piccoli, uniti agli 8 del Quadraro e tre che si sono autodemoliti, dopo le nostre intimazioni. In totale si tratta di 18 immobili in 4 anni e mezzo riconducibili alla famiglia Casamonica e affini.

Nonostante la sindaca Virginia Raggi si attribuisca l’intero merito di quanto fatto non è così e anche i fondi sono del municipio, circa 350mila euro. Tra fabbri e figure specializzate tutte a carico del municipio. Abbiamo lavorato con l’osservatorio municipale prefettizio, proprio perché si tratta di famiglie malavitose. La prefettura ci ha messo a disposizione le forze dell’ordine. Anche il settimo gruppo della polizia locale.

La sindaca ha attivato i servizi sociali per le persone che vivevano all’interno di queste ville. All’interno delle case non abitavano esponenti della famiglia Casamonica perché sono già da qualche tempo in carcere. Ci vivevano però extra-comunitari che pagavano 300 euro a persona mensili, in nero, ai Casamonica.

I primi abusi dal 1982

I primi abusi del sito risalgono al 1982, il sindaco del 1985 aveva chiesto l’acquisizione a patrimonio del comune di Roma. Cosa che è avvenuta solo nel 2011. Fino a ieri questa famiglia ha utilizzato quegli spazi indiscriminatamente. Trattandosi poi dell’agro romano in una zona industriale, sono stati demoliti perché non riqualificabili ad altro uso. Quest’area sarà messa a disposizione dell’Ama per farci un’isola ecologica. Noi andiamo avanti e le azioni di ieri dimostrano che il nostro non è uno spot, e che abbiamo un vero programma contro l’abusivismo edilizio“.

Il video delle demolizioni in zona Romanina

 
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