Frosinone, Diurni (Unindustria): sviluppo Ciociaria frenato da chi vuole caos e consensi

Lo afferma Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone

Miriam Diurni Unindustria Frosinone

Miriam Diurni Unindustria Frosinone

“I continui ricorsi e le proteste bloccano lo sviluppo del territorio. Bisogna Creare le condizioni strutturali per uno sviluppo sempre più sostenibile e circolare, è la scommessa che oggi l’Europa ci chiama a fronteggiare”. Lo afferma Miriam Diurni, presidente di Unindustria Frosinone, al quotidiano Ciociaria Oggi.

Frosinone, Diurni: quei “no” solo per ottenere consensi e generare caos

“Tutto questo passa necessariamente attraverso investimenti sulla circolarità dei processi produttivi, sullo sviluppo di nuovi modelli di gestione dei prodotti e degli scarti. E soprattutto, sul ricorso a nuove tecnologie e nuovi impianti, rappresentando oltretutto il modo più efficace e sano per mettere ai margini chi sfrutta in modo illecito le peculiarità dell’attuale sistema economico e per dare slancio, crescita e sviluppo al territorio”.

Poi aggiunge: “Abbiamo la fortuna di ospitare nella nostra provincia realtà leader in Italia e in Europa nella sostenibilità ambientale e ci troviamo continuamente a lottare per legittimarne gli investimenti.

Non di fronte ai pareri autorevoli di istituzioni o organi competenti, ma di fronte a fronte di oppositori peri quali il “no” sembra più un modo per far sentire la propria voce, acquisire facili consensi e generare caos, piuttosto che una reale opinione basata su dati scientifici. Anche se paradossalmente oggi pare addirittura impopolare dirlo, autorizzare impianti di trattamento garantisce una maggiore tutela ambientale.

Frenare il rilascio di autorizzazioni, invece, tutela davvero l’ambiente? Ignorare le criticità dell’attuale sistema di gestione dei rifiuti, è a tutela dell’ambiente o a danno?

Incentivare l’offerta imprenditoriale sana del territorio ciociaro

“Nei prossimi anni, anche per effetto del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), saremo chiamati ad una importante accelerazione dei processi di trasformazione. Ciò che larga parte dell’industria italiana ha fatto spesso in maniera fisiologica per necessità, essendo il nostro un Paese fondamentalmente trasformatore, oggi siamo chiamati a farlo in maniera molto più estesa. L’atteggiamento preclusivo che blocca il percorso di economia circolare è di fatto un ostacolo all’ambiente e alla società.

Bisogna incentivare e non ostacolare l’offerta imprenditoriale sana del nostro territorio, certi che trasparenza e competenza nelle imprese rappresentino un beneficio per tutti i soggetti che qui vivono ed operano. Da anni parliamo di economia circolare, del processo virtù oso legato al riciclo dei rifiuti, valutiamo e cerchiamo soluzioni. Oggi queste ci sono e gli imprenditori sono disposti ad investirci”.

“Schierarsi dietro il muro del no, paventando motivazioni che facilmente impressionano e mettono in allarme la popolazione è un atteggiamento scorretto. Un atteggiamento che rischia di depauperare questa provincia non solo da un punto di vista economico ma anche ambientale e, non ultimo, culturale.

Questo è il vero pericolo che ci troviamo ad affrontare oggi. La classe imprenditoriale locale che mi trovo a rappresentare, fatta di imprenditori pronti ad investire sul territorio, sull’occupazione, sulla spinta sociale che questo genera, non può e non deve essere ostaggio di un non meglio identificato gruppo di “oppositori a tutti i costi”.

Dovremmo puntare sulla crescita della provincia rendendola competitiva al pari dei più virtuosi Comuni del nord Europa e ci troviamo invece continuamente schiacciati in ogni direzione di sviluppo e progresso. Tutto questo a scapito dell’ambiente, dell’occupazione e della legalità di cui crescita, sviluppo e progresso sono da sempre i migliori alleati”.

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