“Furti di rame nelle ferrovie, aumentare controlli e pene”

Lo dichiara il deputato M5S di Vetralla Massimiliano Bernini, che avverte:

"I dati sui furti di rame hanno raggiunto numeri così preoccupanti da prospettare una sorta di emergenza nazionale. La situazione interessa in modo specifico i furti sulle tratte ferroviarie che spesso rendono impossibile lo spostamento di migliaia di pendolari, perché senza rame sulla linea i treni non partono. Un’esperienza che molti di noi hanno vissuto almeno una volta nella vita". Lo dichiara il deputato portavoce M5S Massimiliano Bernini che quotidianamente, insieme a migliaia di studenti e lavoratori, utilizza i treni regionali che da Viterbo portano a Roma; una tratta spesso coinvolta dalla tematica in oggetto.

"Stando alle cifre pubbliche – continua Bernini – nel 2011 dalla rete ferroviaria italiana sono sparite mille tonnellate di rame. Una media di 3.200 chili al giorno. Per questo stillicidio le Ferrovie dello Stato hanno perso quasi 20 milioni di euro in due anni. In quanto formidabile conduttore elettrico e termico, resistente, non magnetico, facilmente lavorabile per la sua malleabilità il rame viene ormai chiamato anche 'oro rosso' e sui mercati è arrivato a valere 7,5 euro al chilo. Una quotazione destinata ad aumentare ancora, visto che il bene è sempre più scarso e sempre più ricercato, soprattutto dalle grandi potenze emergenti come India, Cina e Brasile".

"Anche le mafie – aggiunge il deputato pentastellato – ovviamente hanno fiutato l’affare e si sono tuffate in un mercato che promette enormi guadagni. Per questo ho presentato un’interrogazione al Ministro per avere maggiori chiarimenti sulla situazione e chiedere se non sia il caso di rafforzare ulteriormente i controlli sulle tratte ferroviarie per scongiurare i furti e parallelamente rinforzare le pene non solo per i ladri di rame ma anche per i ricettatori, qualora sia comprovato che questi sapevano di acquistare rame rubato".

"Contestualmente – conclude Bernini – esprimiamo viva soddisfazione per la decisione di sospendere la chiusura dei presidi di polizia con particolare attenzione ai posti Polfer e polizia postale di Viterbo, sul cui destino avevamo già presentato un’interrogazione al Ministro dell’interno e che crediamo, anche alla luce della problematica dei furti di rame di stringente attualità per la sicurezza dei cittadini e la loro mobilità interregionale".

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