Giacomo Antognarelli, singolare autore di poesie in vernacolo che vive a Nettuno

Incontriamo un vero e proprio personaggio singolare che vive a Nettuno, Giacomo Antognarelli, meglio conosciuto con l’epiteto di Nostromo

Giacomo Antognarelli

Giacomo Antognarelli (in primo piano)

Abbiamo avuto modo di conoscere un vero e proprio personaggio singolare che vive a Nettuno, Giacomo Antognarelli, meglio conosciuto con l’epiteto di ‘Nostromo’. Avendo vissuto dall’infanzia, con la sua famiglia, presso il caratteristico borgo della città del Tridente, tra i vicoli e le piazzette che profumano di mare, si è abbeverato di un sentimento che possiamo definire nettunesità, ossia l’amore per Nettuno e i suoi abitanti. Durante la vita si è cimentato in vari mestieri, riuscendo in tutti. In gioventù si è affermato anche come pugile, con all’attivo titoli regionali e nazionali. Insieme alla moglie, ha aperto un laboratorio dove restaurare mobili antichi, immagini sacre, dorature, strumenti musicali. Da anni, inoltre, si dedica alla poesia, alla pittura e alla musica.

Perché tutti la conoscono come ‘Nostromo’?

Per il mio modo di vestire, perché indosso il cappello da marinaio e fumo la pipa. Non mi dispiace essere chiamato così poiché amo il mare a cui ho dedicato molte poesie.

Sappiamo che per la sua attività di fine restauratore è stato pluripremiato

Nel 2018 ho ricevuto il premio di “Maestro Artigiano” per la città di Roma dall’allora Sindaco Alemanno presso il Musei Capitolini e successivamente il “Tridente d’Oro Città di Nettuno” dall’Accademia Delia, un trofeo che viene assegnato ogni anno ai Nettunesi che si distinguono nel diffondere le bellezze di Nettuno.

Dopo varie raccolte di poesie, tra cui “Da questa parte”, ha deciso di scrivere un poemetto, anzi due.

Il primo che voglio menzionare è Lereide, un’eresia nei confronti del famoso poema di Virgilio: l’Eneide. Ho messo in evidenza l’umanità dei personaggi, narrando le vicende di Enea fuggito da Troia distrutta, fino all’approdo sui nostri lidi, completando il racconto con la nascita di Albalonga, la fondazione di Roma, il ratto delle Sabine e la contesa tra Orazi e Curiazi. Il poema è composto da 260 quartine in rima alternata, usando il vernacolo romanesco, tipico delle cantine romane. Sono in procinto di pubblicare anche la storia di “Odisseo detto Ulisse”, un’opera ben più ampia nei particolari e nelle avventure del famoso eroe. Anche questo secondo poema è scritto tutto in rima.

Sappiamo che Lereide verrà prossimamente rappresentata a teatro.

Sì, presso il ‘Teatro Studio 8’ di Nettuno, per la regia di Giampiero Bonomo e la direzione artistica di Francesco Ruggirello. Una Compagnia di attori locali sta preparando la rappresentazione che probabilmente andrà in scena l’8 ed il 9 gennaio 2022. Gli attori sono: Roberta Collu, Aldo Volpini, Gabriele Anzini, Vincenzo D’Annibale, Maurizio Stasi e Rita Cerasani. Ringrazio il Comune di Nettuno per il patrocinio accordatomi nella persona dell’Assessore alla Cultura, la Dott.ssa Camilla Ludovisi. Mi piacerebbe che Lereide venisse interpretata da Enrico Montesano, che spesso viene a mangiare dell’ottimo pesce in un noto ristorante del borgo di Nettuno.

Quale sogno ha nel cassetto?

Sto scrivendo un altro poema l’Achilleide, dedicandolo ad Achille, personaggio dell’Iliade durante la guerra di Troia, dove figurano Ettore, Andromaca, Priamo e tutti gli altri personaggi omerici, sempre considerando la loro umanità. Inoltre sogno di pubblicare una mia opera omnia, comprendente più di 200 poesie in rima dialettale, in endecasillabi, di argomento vario, dal sacro al profano, evidenziando il nostro vissuto quotidiano.

Ci congediamo dal poliedrico artista Giacomo Antognarelli, un vulcano di idee, che dovrebbe essere preso ad esempio, soprattutto dai giovani, per il suo spirito d’iniziativa, la sua creatività e la sua operosità.

Rita Cerasani

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