Governo Draghi: dietro l’ok di Salvini c’è Renzi, leader di Forza Italia Viva

Oggi, 9 febbraio, finiscono le consultazioni. Ma il governo non può essere subito operativo perché si è in attesa dell’esito Rousseau. Attesa vana per il paese, in un momento critico e delicato come questo

Mario Draghi negli uffici del Governo

Il Governo Draghi è in costruzione, si parla di Matteo Renzi anche riguardo alla decisione di Matteo Salvini di entrare nella squadra. L’ingresso del leader leghista, infatti, di un “Salvini sdoganato“, è di grande utilità a Matteo Renzi perché un domani potrà giocare su più tavoli, come quello di centro-sinistra quando non ci sarà più Nicola Zingaretti.

Zingaretti non è più proponibile in questo ruolo perché schierato sull’asse Pd-5Stelle. Occorre quindi una nuova dirigenza nel Pd che guardi al centro. A quel punto tornerebbe in ballo Renzi. Addirittura, come alcuni sostengono, rientrando nel Pd, oppure con una sua forza centrista, ma alleata con un Pd alleato a sinistra.

Governo Draghi: Renzi alleato di un “Salvini sdoganato”

Matteo Renzi quindi, potrebbe anche allearsi con una Lega sdoganata. Questa è l’operazione che sta facendo Renzi. Una sorta di Forza Italia Viva.

In questo discorso poi c’è da ribadire la stima che più volte Berlusconi ha espresso a favore di Renzi. L’eredità politica berlusconiana è un tema importante in questo quadro. Nel momento in cui l’operazione Draghi dovesse da un lato legittimare Salvini e portare ad una scomposizione dei due poli e dei tradizionali assetti politici degli ultimi decenni italiani, ecco che diventerebbe possibile anche uno scenario di questo tipo. Con l’eredità politica di Berlusconi che andrebbe a vantaggio di Matteo Renzi, il quale potrebbe costruire questa forza centrista. Motivo per il quale è nata Italia Viva del resto.

Per quanto riguarda i tempi di formazione del governo, l’obiettivo è chiudere entro la settimana. Questo perché il 15 febbraio scade il Dpcm del presidente uscente, quindi sarebbe bene che ci fosse un governo pienamente operativo per sapere cosa fare dal 16.

L’unico punto che potrebbe far cambiare le carte in tavola è la votazione sulla piattaforma Rousseau, perché i risultati si sapranno solo giovedì in giornata, facendo slittare la chiusura della scelta dei ministri. I tempi sono già stretti e Rousseau incombe. Oggi, 9 febbraio, finiscono le consultazioni. Ma non si può essere subito operativi perché si è in attesa dell’esito Rousseau. Questo per il paese è in un certo senso una perdita di tempo, in un momento critico e delicato come questo.

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