Il calcioscommesse (legale), finanzia la Nazionale di calcio

La Nazionale di calcio finanziata da Intralot, uno dei maggiori concessionari di slot machine e scommesse del Bel Paese

La stupefacente decisione è stata resa nota ieri dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio dopo che le firme erano state apposte sull’accordo di partnership con la nota società che si occupa di slot e scommesse sportive in Italia e non solo. L’annuncio, che ha lasciato sgomenti i più, arriva dopo le recenti dichiarazioni del Governo tese a ridimensionare la presenza di gioco d’azzardo nei bar e nelle tabaccherie. Negli ultimi anni, infatti, si era visto aumentare in maniera esponenziale il numero dei “giocatori” rovinati dalla passione per il video poker. Gente (pensionati, ragazzi, casalinghe) che,  incapace di porre freni al vizio delle macchinette, era arrivata a perdere ingenti somme di denaro, il lavoro, la famiglia.. tutto.

Singolari, tanto per usare un eufemismo, sono state le dichiarazioni seguite all’accordo, rilasciate dai vertici di FIGC. Il direttore generale della Federazione, Michele Uva, infatti, aveva detto di Intralot, “è un marchio con il quale abbiamo trovato subito affinità di valori, con l’intenzione di creare un percorso socio-educativo in grado di combattere la ludopatia”. In linea, il commento del presidente Tavecchio che aveva sottolineato quanto la decisione presa fosse incentrata sui valori e sull’impegno in attività sociali.

E’ notizia di questa mattina che sono già diverse le interpellanze parlamentari richieste dopo che l’accordo era stato reso pubblico così come sono divampate all’istante le proteste da parte delle varie Campagne nazionali contro i rischi del gioco d’azzardo come “Mettiamoci in gioco” che chiedono a gran voce che l’accordo venga rigettato. In un mondo dove tutto viene tradotto in moneta sonante e filmati rubati pubblicati sul Web, quello della maglia Azzurra, una volta sinonimo di  purezza dello sport e della passione per il calcio, svenduta al mondo dell’azzardo, è una pagina che nessuno (o quasi) avrebbe mai immaginato di poter vedere.

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