Il reintegro in servizio dei medici no vax. Luci e ombre

E’ è la prima mossa decisa del Governo Meloni verso una reale pacificazione nazionale che ci faccia uscire dalla cosiddetta pandemia Covid

Medici in corsia

Si stima che in Italia – durante la pandemia Covid 19 – siano state sospese dall’ esercizio della professione medica circa 4.000 professionisti sanitari di cui una parte medici chirurghi.

Un numero proporzionalmente molto basso ma simbolicamente importante poiché oggi – in tempo di carenza di medici – è sicuramente decisivo poter contare sul maggior numero possibile di laureati sanitari. La decisione fu presa durante il Governo Conte e poi subì una forte accelerazione prevalentemente ideologica durante il Governo Draghi. Infatti come è noto, il razionale della norma era di impedire il contagio da parte dei medici “untori” degli altri lavoratori e dei pazienti.

Peccato tuttavia che è noto come il vaccino Covid oggi esistente non induca se non marginalmente la produzione delle cd “IgA di superficie” che sono le uniche immunoglobine in grado di impedire il contagio virale attraverso le mucose respiratorie.

Il vaccino in oggetto, peraltro con tecnologia completamente innovativa rispetto ai precedenti tipi di vaccino perché per la prima volta in assoluto costruito a base di materiale genico, infatti induce una buona produzione delle “IgG” cioè degli anticorpi “neutralizzanti” da parte delle B-cellule linfoidi del sangue (plasmacellule).

I vaccini e la necessità di continui richiami

Tuttavia, questa produzione rapidamente declina nel tempo nel vaccinato per poi sparire a distanza di pochi mesi e da qui la necessità di continue e ripetute iniezioni, richiami, booster vaccinali. Il che va benissimo per le ditte che producono il farmaco e lo vendono ai governi, anche perché coadiuvate da una martellante campagna mediatica. Ma va meno ben per i cittadini, che ripetiamo, sono individui sani e non ammalati, perché trattasi infatti di vaccino che dovrebbe, secondo le vecchie definizioni dei libri di Igiene e Sanità Pubblica, prevenire il contagio virale e quindi da qui in radice la malattia.

Invece qui no, si tende a prevenire la “malattia grave”, definizione innovativa che entra in ballo per la prima volta in medicina e financo veicolata e supportata da prestigiose organizzazioni internazionali come OMS, salvo accorgerci poi che nelle terapie intensive degli ospedali ogni tanto qualche triplo vaccinato ancora affiora , seppure non bene evidenziato dal solito mainstream mediatico a senso unico!!

Vaccino valido non significa no contagio

Quindi il presupposto di base, vaccino valido uguale no contagio, cade miseramente presto, anche agli occhi dei lettori inesperti e infatti la popolazione generale, seppure martellata (per usare un termine del Prof. Ricciardi) da una comunicazione del mainstream mediatico totalmente a senso unico o quasi, se ne sta lentamente accorgendo sulla sua pelle.

Non voglio poi affrontare qui il tema degli effetti collaterali su cui probabilmente la pagina conclusiva la scriverà la Storia, perché è materia gigantesca dal punto di vista qualitativo e quantitativo, dato il fatto che gli studi esaustivi sui vaccini in oggetto circa la genotossicità, la cancerogenicità, la cardiotossicità e la tossicità sistemica in generale sono davvero molto ma molto ridotti anche causa emergenza.

Mi soffermo invece sull’ obbligo vaccinale che fino al 31 ottobre 2022 rimaneva soltanto per le categorie a rischio, cioè in particolare per le ormai residue e sfibrate professioni sanitarie dei tecnici, medici ed infermieri: perché mai, ancora questa necessità tutta politica di coercizione quando la pressione sugli ospedali è fortunatamente venuta meno (pochissimi ricoveri se non assenti per la polmonite interstiziale bilaterale da Sars Cov 2). Ignoti i motivi scientifici. Meno incomprensibili i motivi politici ed ideologici: tenere sotto pressione mediatica la popolazione per distrarla da temi “caldi” e reali. Tenere sotto pressione un Governo che comincia adesso a lavorare. Lo vedremo presto.

Tenere sotto pressione e spaccare un folto ed importante gruppo di lavoratori (sanitari), decisivi per la vita della Nazione, generare quindi direttamente ed indirettamente discriminazioni sociali ed odii nella popolazione generale contro i cattivi ed untori sanitari, i diversi da se, magari può essere di aiuto a qualche finalità politica di breve respiro per qualche gruppo politico che magari potrebbe avere conflitti di interesse o essere portatore di ridotte e cattive proposte politiche. Ma infiacchisce la Nazione che invece ha bisogno di compattezza: ne pagano le conseguenze tutti.

Sicuramente abbiamo vissuto tra le più brutte pagine della Storia Repubblicana italiana mediante il continuo calpestio delle più elementari norme di libertà individuali peraltro anche costituzionalmente protette: il tutto nel silenzio assordante o quasi delle Istituzioni repubblicane e finanche della Chiesa Cattolica. Non un solo atto di ragionevolezza in questi due lunghi anni si è levato per ripristinare concordia: solo una semina continua e martellante di termini odiosi e mal utilizzati o riposti.

Il mio personale pensiero è che il primo atto del Governo Meloni è stato sicuramente coraggioso ed ha con decisione aperto la gabbia in cui i professionisti sanitari erano finiti, secondo me anche in parte per loro responsabilità (inerzia, ignavia, sciatteria). Ma io direi che è la prima mossa decisa dell’ Esecutivo verso una reale pacificazione nazionale che ci faccia uscire dalla cd “pandemia Covid”: a questa si deve assolutamente associare ed aggiungere la necessaria e doverosa opera del potere giudiziario, in primis con la sentenza prossima della Consulta di fine Novembre 2022 circa l’ obbligo vaccinale.

Infatti, l’ esecutivo potrà fare ben poco a mio giudizio se continuerà ad avere contro il potere dei media, fortemente influenzati dal denaro dello Stato e dei grandi fondi di investimento, e della magistratura che tarda ahimè ad uscire da quel tranquillo e dorato limbo ben pasciuto economicamente in cui il Legislatore la ha sistemata da tempo.

Vedremo quindi tra pochissimo se prevarranno le ragioni dell’ individuo, i suoi diritti e la sua libertà personale (compresa la autodeterminazione sul proprio corpo) oppure prevarrà la ragione della nuova Scienza basata su un collettivismo di tipo misto capitalistico-orientale-cinese, basata sul meccanismo delle concessioni ai diritti naturali e costituzionali,e sui crediti sociali, sul controllo capillare anche da remoto delle persone finanche nelle loro più personali attività individuali.

Di sicuro, in conclusione, il vaccino genico anti-Sars Cov 2 non previene in modo netto e decisivo il contagio interpersonale e molto probabilmente ha anche una discreta tossicità intrinseca ancora non perfettamente identificata e quantificata anche perché lo studio sperimentale si è basato su modelli di farmacovigilanza passiva e non attiva, che classicamente sottostimano di gran lunga le rilevazioni di complicanze e di effetti collaterali nel vaccinato sia a breve termine che a medio-lungo termine. Ricordiamoci tutti la triste esperienza del Talidomide, autorizzato alla immissione in commercio.

Chi vivrà vedrà. Noi continuiamo a tenere dritta la barra della nostra coscienza.