Incontri: “Theo John, il poeta scalzo che cammina con quaderno e matita”

Il poeta scalzo ama la vita in tutti i suoi aspetti, uomo semplice che cammina in mezzo alla gente, col suo quaderno e matita

Il poeta scalzo, una veste oltre la consuetudine, messaggio che arriva, insieme alle parole con intensità oltre le apparenze. È solito immaginare il poeta chiuso nel suo spazio colmo di fogli matite, libri, in questo caso Bartolomeo di Giovanni, detto Theo John, non lo si può pensare circoscritto in un anfratto delineato. Il poeta scalzo, ama la vita in tutti i suoi vari aspetti, uomo semplice, non sempliciotto, che cammina in mezzo alla gente, col suo quaderno e matita, raccogliendo gli elementi del quotidiano egli riesce a tradurli in forma poetica. I suoi versi passano, con un certo dinamismo, dallo stile romantico per eccellenza , al simbolismo, al surrealismo, contornati da un linguaggio anche matematico e scientifico, elementi che non tardano a far comprendere che il linguaggio è in continua evoluzione. Theo é credente, studioso di ogni forma di credo, Il Dio di Theo John è un Dio amico nemico, a tratti dispettoso, ma maestro, è altresì il punto essenziale di riferimento, dice egli stesso : l'uomo non può esimersi da Dio perché lo ha scritto dentro. Lo abbiamo intervistato:

Francesco
Theo ti pongo una domanda che sicuramente avrai già sentito, ma voglio osare anche io: chi è il poeta? Cos'è la poesia?
Theo
Was du diktat? disse Hölderlin Perché poeti? ; nel mio caso, che non mi reputo tale, dico :perché amo la poesia?

Francesco
Originale risposta interrogativa, tipo ossimoro, che trova esito nella sintesi speculativa. Cosa si prova quando si è ispirati? E quando si compone?

Theo
Ha presente quando esce da casa, di corsa e trovandosi davanti l'automobile non riesce a vedere le chiavi, e dopo che ha cercato e ricercato nelle tasche, nella borsa, se le ritrova in mano? È così, una sorta di tempesta che dura qualche minuto, uno sconquasso emozionale, ci si infila nel foglio e si prosegue nelle strade del verbo.

Francesco
Ho parlato con alcuni poeti, tra i quali amici, perché mi però in te c'è qualcosa che mi ricorda una poetessa, come se l'avessi qui davanti ai miei occhi.

Theo
Mia croce e delizia, sicuramente si riferisce alla poetessa meneghina, l'amo, l'adoro, ma non sono Alda Merini.

Francesco
Perché questa risposta fredda?

Theo
Ognuno di noi ha una storia personale, ogni poeta, ha un proprio vissuto, forse si ama quel poeta o quella poesia perché la si sente più vicina, alle proprie esperienze, lo sa che a volte, in modo subdolo è volgarmente elegante, paragonandomi alla Merini mi hanno voluto offendere?
Ancora oggi non si sa se essere paragonati a qualcuno con una storia molto forte sia da ritenete un complimento o qualcosa che esula dall' encomio.
Ha forse visto qualcuno, che dicendo di essere se stesso, si è comportato tale? Scomodando Pirandello, mi permetto di dire che nessuno è se stesso, quei pochi che lo sono davvero, vengono marchiati a fuoco, come povere bestie da macello. La persona vera vive non ha bisogno di dire che è autentica, lo si vede lo si percepisce, perché è come una pecora bianca tra il bestiame nero… Adesso posso permettermi di porle una domanda? Lei perché mi ha accolto qui? Cosa le comunicano i miei scritti?

Francesco
la tua poesia rispecchia il tuo animo, che per quanto possa sembrare complesso, ribadisco, che sei di una semplicità, disarmante. Tu sei così, e se talvolta alcuni tuoi componimenti possono sembrare ostici, non tardi a spiegare la loro biografia, il perché nascono in quel modo. Tu riesci a vivere nella coincidenza tra vita e poesia
Theo
Grazie, accolgo questo dialogo come un abbraccio.

Francesco
Ti ringrazio ancora una volta invitando gli ascoltatori, a leggere Fotosintesi itinerante, la tua ultima creatura poetica, edita da Rupe mutevole, è che tra un anno, sarà pubblicata anche in lingua spagnola, da due poeti Messicani, Carlos Chavez e Rafael H. Aguilar. Quindi vivrai anche esperienza oltre oceano. Non hai paura della vita come hai detto prima, ma ami spingerti oltre la vita stessa, ecco cosa significa coraggio per te, sapersi raccontare e sfidare anche il "destino" della tua storia. Leggendo anche tuoi inediti penso che la tua opera echeggi gli antichi auspici della Roma antica e non a caso rientrano nello scenario antropologico culturale dell'uomo quotidiano, che dovrebbe prima di sé, far camminare l'anima, proprio come fai tu, come fa appunto Theo John, il poeta scalzo44.

Francesco
Ma perché poeta scalzo 44?

Theo
Beh un grande artista e amico puteolano, Luigi Montanino,  mi ha battezzato così. Siccome siglavo i miei scritti con l'aggettivo scalzo, una sera mi chiese scherzosamente quale fosse la misura delle mie scarpe, appunto 44, da allora cominciai ad accostare il numero alla firma.

 

Note biografiche:

Bartolomeo Di Giovanni, nato a Palermo nel 1975, ha vissuto otto anni in Campania dover ha svolto la professione di docente. Laureato in Fiolosfia presso l' Università di Palermo. Ha in attivo diverse pubblicazioni, di cui alcune tradotte in Olandese, Inglese, e Spagnolo. Ha collaborato con riviste letterariea, anche straniere. Recensito e inserito nella antologia di Elio Pecora, Poeti del '900. Ha pubblicato dei saggi sulla Pedagogia, Ermeneutica Filosofica, e testo teatrale sulla biografia di Alda Merini ed Edith Piaf.

Ha fondato il movimento Una Piuma per Alda Merini, promotore per la salvaguardia e tutela del patrimonio letterario della poetessa meneghina, è stato promotore insieme alle figlie della poetessa per il recupero della parete di casa merini, Il muro degli angeli che la poetessa usava come agenda. Ha fondato il premio poetico letterario "Poeti del Meridione" premio Salvatore Di Giacomo. Firma i suoi scritti con lo pseudonimo Poeta Scalzo44.

Lascia un commento