Influenza da Green pass: rilasciati 83mila certificati di malattia

Dopo l’obbligo di Green pass su tutti i luoghi di lavoro, un’influenza improvvisa da Green pass colpisce gli italiani

sede INPS

Ieri, 19 ottobre, i server dell’INPS sono stati invasi da circa 83mila certificati di malattia. Sembrerebbe una vera e propria epidemia, se non fosse che in realtà è solo un’influenza contagiosa da Green pass.

Infatti, da quando il Governo, lo scorso 15 ottobre, ha emanato il decreto legge per l’obbligo della certificazione verde su tutti i luoghi di lavoro, la chiamata ai medici è stata inevitabile. I numeri dei certificati di malattia già martedì 12 ottobre erano arrivati alle stelle, con circa 74mila certificati registrati.

Tuttavia, nonostante i numeri esorbitanti, a rassicurare la situazione è il milione (1.049.384) di Green pass scaricati fino al 19 ottobre, di cui 914mila sono stati scaricati dopo i tamponi, mentre 130mila sono stati rilasciati dopo la vaccinazione. Un vero e proprio record per l’Italia, già preannunciato dopo l’assalto alle farmacie italiane per effettuare il tampone.

Numeri positivi sono anche quelli delle vaccinazioni. Secondo i dati calcolati dal Sole24ore, il 74,30% della popolazione italiana risulta completamente vaccinata. Di questi, tra gli over 12, la percentuale dei totalmente protetti dal vaccino è del 81,5%, mentre quella dei parzialmente protetti è del 85,74%.

Ieri, è stata una giornata trionfante anche per chi ha ricevuto la terza dose. Infatti, sono circa 700mila i cittadini a ricevere la terza dose vaccinale, un dato contrastante con le prime dosi che invece sono circa 46mila.

Situazione Green pass nel resto del mondo

Differisce dalla situazione italiana quella internazionale, infatti l’Unione Europea non sembrerebbe aver preso un fronte comune sulla questione dei Green pass.

In nazioni come la Spagna e il Belgio non vige l’obbligo di Green pass.

Per quanto riguarda la Spagna sembrerebbe stato avallato l’obbligo solo per le discoteche, mentre i luoghi di lavoro, le palestre, le scuole, bar, ristoranti e trasporti sono rimasti illesi dall’obbligo. In Belgio, invece, l’unico obbligo è quello della mascherina nei ristoranti, nei negozi e per tutti i lavoratori che lavorano a contatto con il pubblico.

Notizie diverse arrivano dalla capitale della Danimarca, Copenaghen. Già nei mesi precedenti erano state messe in vigore regole rigidissime per l’obbligo di Green pass nei luoghi al chiuso. Una linea rigidissima che sembra aver dato i suoi frutti. Infatti, dal 10 settembre sono state tolte quasi tutte le restrizioni, tra cui l’obbligo di mascherina sui mezzi pubblici dal 14 agosto.

Posizioni dure anche per la Germania, dove dal 23 agosto vige la regola delle 3G (Geimpft, Getestet, Genesen, ossia vaccinato, testato o guarito) per accedere in tutti luoghi al chiuso.

Infine, sul fronte francese le dure restrizioni sono già in vigore da mesi. Il Green pass è richiesto nei luoghi ed eventi a forte affluenza come cinema, ristoranti, grandi centri commerciali, biblioteche, impianti sportivi, festival e musei. Situazione relativamente più morbida è prevista per la situazione professionale, dove l’obbligo è esclusivamente rivolto per i dipendenti che lavorano in questi settori e per il personale sanitario e parasanitario.

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