L’ambulatorio di urologia presso il San Benedetto di Alatri sospeso

Il consigliere Maggi chiede spiegazioni

Il consigliere comunale Maurizio Maggi, dopo un sopralluogo presso il San Benedetto di Alatri, lancia l’allarme sull’ambulatorio di Urologia, sospeso senza alcun preavviso al personale medico addetto. “Da qualche settimana il laboratorio non effettua più le proprie prestazioni, al contrario di quanto garantito dal dottor Mauro Vicano nei vari incontri istituzionali e non, avuti di recente sia con gli amministratori locali che con gli addetti ai lavori.

La cosa incredibile – continua Maurizio Maggi esponente del PD -, è che il personale medico presente nei reparti non sa come comportarsi e gli addetti non hanno alcuna disposizione in merito: se un paziente viene rimandato a casa in ‘dimissione protetta’ e nel contempo gli viene prescritta una visita urologica, non è chiaro il luogo in cui il paziente stesso deve effettuare la suddetta visita, se ad Alatri o a Frosinone. La direzione sanitaria, infatti, sembra che non abbia dato alcuna disposizione riguardo alla chiusura dell’ambulatorio di Alatri. Allora – si domanda il consigliere Maggi – chi è stato a prendere questa iniziativa che va a discapito dei pazienti? Chi ha deciso – insiste Maurizio Maggi – di sospendere senza preavviso le prestazioni ambulatoriali ad Alatri? Come mai i reparti ed i vari medici contattati non ne sanno nulla al riguardo? Chi è stato a dare disposizioni al CUP di Alatri affinché prenotasse le visita urologiche presso lo Spaziani di Frosinone contraddicendo ancora una volta quanto garantito dal commissario Vicano? Come mai il reparto urologico di Frosinone è sprovvisto di direttive in merito alle visite per i pazienti in dimissione protetta di Alatri?

Se a capo di questo stato confusionale per quanto concerne il San Benedetto, dovesse palesarsi una ‘regia occulta’ dedita all’indebolimento del nostro nosocomio, io e tutta l’amministrazione comunale con a capo il Sindaco Giuseppe Morini non staremo a guardare e continueremo ad opporci in tutte le sedi opportune, unitamente agli addetti ai lavori e a tutti i cittadini del comprensorio.

Tutto questo palesa una grave mancanza di chiarezza che, ancora una volta, gioca sulla salute dei cittadini, che sono le uniche vittime di questa confusione che regna sulla sanità locale.

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