Latina, ragazza sequestrata e violentata nel quartiere Nicolosi

Prevista in giornata una conferenza stampa in Questura, dove verranno svelati i dettagli dell’arresto di un uomo

Alle ore 12.15  odierne presso la sala riunioni della Questura avrà luogo la conferenza stampa dove verranno illustrati i dettagli dell’arresto del “mostro”  responsabile di violenza sessuale e sequestro di persona nel quartiere Nicolosi nei confronti di una giovane ragazza.

                                    AGGIORNAMENTO: Il comunicato della Polizia 

La Polizia di Stato Questura di Latina, nella prima mattinata odierna, ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Latina, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di IEVCIUC Radu, nato in Romania l'8.01.1984, con precedenti per furto, rapina e falsificazione di monete. L’uomo è accusato di aver ripetutamente colpito la propria convivente, con calci e pugni al viso ed al corpo, cagionandole lesioni consistite in contusioni escoriate multiple, nonché di averla successivamente sequestrata, rinchiudendola a chiave nella propria abitazione, sottraendole il cellulare ed il portafogli.

I fatti si sono verificati a Latina lo scorso 7 giugno, in Piazzale Gorizia, nell’abitazione dove l’uomo conviveva con la ragazza, di 25 anni di nazionalità romena, con cui era fidanzato da circa quattro anni. La donna, verso le ore otto di domenica mattina, si era presentata presso un esercizio commerciale sito nelle vicinanze dell’abitazione, a piedi nudi, con indosso il pigiama e con il volto tumefatto e vistosi lividi sul corpo ed in evidente stato di shock, chiedendo aiuto alla proprietaria del negozio, che subito aveva chiamato il 113 ed il 118.

Trasportata immediatamente al pronto soccorso, la donna aveva riferito agli agenti della Squadra Volante, che autore delle violenze era stato il suo fidanzato IEVCIUC, da cui era stata spesso picchiata, tanto da averlo lasciato diverse volte, e contro cui non aveva però mai sporto denuncia perché intimorita dalle minacce di morte dell’uomo. La sera precedente l’uomo l’aveva dapprima costretta ad un rapporto sessuale. Successivamente, dopo essere stati in una discoteca di Pomezia, unitamente ad una coppia di amici, lo stesso, ubriaco, per futili motivi, aveva iniziato a picchiarla in macchina, durante il viaggio di ritorno, alla presenza degli amici; aveva continuato a picchiarla una volta scesi dall’ auto a causa della foratura di una ruota, cercando anche di colpirla anche con un attrezzo usato per sostituire la gomma, e continuando ancora dopo essere risaliti in auto, a sferrarle pugni, facendole anche perdere i sensi.

 IEVCIUC aveva continuato a picchiarla anche una volta rientrati in casa; dopo aver mandato via sli amici ed averle fatto fare una doccia per ripulirla dal sangue, aveva poi chiuso a chiave la porta dell’abitazione, mettendo le chiavi sotto il suo cuscino, e sottraendo alla compagna il cellulare e il portafogli, per evitare che la stessa potesse allontanarsi o chiedere aiuto. Soltanto verso le otto del mattino, la donna, approfittando del fatto che il IEVCIUC si era addormentato, riusciva a prendere le chiavi ed a scappare da casa, chiedendo aiuto alla proprietaria di un esercizio commerciale situato nelle vicinanze  dell’abitazione.

Gli agenti della Squadra Volante, dopo aver sentito la vittima ed aver raccolto la testimonianza della donna che le aveva Tostato i primi soccorsi, hanno proceduto, unitamente agli operatori del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, ad effettuare un sopralluogo sia nell’abitazione che ne1l’auto del IEVCIUC. Le testimonianze raccolte e i rilievi fotografici e biologici hanno suffragato la brutale scena del pestaggio in auto ed in casa descritto dalla vittima, essendo state rinvenute evidenti ed abbondanti tracce ematiche, segno delle brutali percosse subite.

I gravi indizi di colpevolezza a carico del IEVCIUC in ordine ai reati di lesioni aggravate e sequestro di persona e il pericolo concreto cd attuale di reiterazione della grave condotta criminosa, considerata l’ indole estremamente violenta dimostrata dall’uomo, hanno portato l’Autorità Giudiziaria ad emettere ordinanza di custodia cautelare in carcere. La misura è stata eseguita dagli agenti della Squadra Volante, che dopo aver rintracciato il IEVCIUC e dopo gli atti di rito lo hanno tradotto presso la locale Casa Circondariale.

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