Latina, rapinarono e uccisero camionista: arrestati i quattro colpevoli

Sono scattati gli arresti per i quattro italiani che nella notte dell’11 giugno 2015 prima rapinarono, e poi uccisero, un camionista polacco

Si comunica che in data odierna personale della Squadra Mobile di Latina, a conclusione di un’articolata attività di indagine scaturita dalla rapina occorsa nella notte dell’11.06.2015 in danno dell’autotrasportatore SKRZYNIARZ Rafal Sebastian, nato in Polonia il 01/06/1989, deceduto in data 07.05.2016 in seguito alle gravissime lesioni riportate nel corso del citato evento delittuoso, ha dato esecuzione a quattro misure cautelari in ordine ai reati di rapina aggravata, sequestro di persona e omicidio, nei confronti dei sottonotati pregiudicati :

  • AMORE Mario, nato a Napoli il 20.04.71 (custodia cautelare in carcere);
  • GARGIULO Alessandro, nato a Napoli il 13.08.76 (custodia cautelare in carcere);
  • MINICHINI Vincenzo, nato a Napoli il 18.07.85 (custodia cautelare in carcere);
  • ZINNO Luigi, nato a Napoli il 19/11/1976, pregiudicato(arresti domiciliari).

Le indagini, avviate da questa Squadra Mobile sin dall’immediatezza dei fatti, permettevano di stabilire, anche con l’ausilio di immagini dei sistemi di videosorveglianza, che l’autotrasportatore quella notte veniva aggredito da un commando composto da almeno 5 malviventi, mentre si trovava a dormire all’interno della cabina dell’autoarticolato da lui condotto, nel parcheggio esterno della ditta “EUROTIRE Srl”, presso la quale doveva consegnare 1600 pneumatici nuovi. Poco dopo, tre malviventi si allontanavano a bordo di un’utilitaria di colore scuro, seguiti a breve distanza dall’autoarticolato carico di pneumatici, a bordo del quale erano rimasti due complici che avevano preso in ostaggio il conducente polacco.

Quest’ultimo, a seguito di segnalazione pervenuta alla locale sala operativa da un’automobilista in transito, veniva rinvenuto esanime da personale della Squadra Volante sul ciglio della strada all’altezza del Km. 63,760 della Via Appia, con il volto ricoperto di sangue. Il personale sanitario del 118 intervenuto sul posto provvedeva a trasportare il ferito presso il locale nosocomio, ove veniva ricoverato in stato di coma presso il reparto terapia intensiva. L’autoarticolato, ancora carico di pneumatici, veniva poco dopo rinvenuto in stato di abbandono con le portiere aperte, all’incrocio semaforico posto al Km. 65.300 della via Appia.

Nel corso dell’accurato sopralluogo eseguito congiuntamente al personale del locale Gabinetto di Polizia Scientifica, venivano rinvenuti lungo il tragitto alcuni reperti ritenuti di interesse per le indagini, verosimilmente appena abbandonati poiché privi di residui polverosi, pertanto opportunamente repertati e sottoposti a sequestro.Ulteriori accertamenti di natura scientifica venivano effettuati sia all’esterno che nell’abitacolo della cabina dell’autoarticolato. Nell’ambito degli approfondimenti investigativi veniva avviata un’articolata e complessa attività di analisi di tutte le tracce elettroniche della zona, al fine di risalire agli autori del reato. Nel frattempo il malcapitato rimaneva ricoverato in stato comatoso presso strutture ospedaliere italiane e poi trasferito in Polonia, ove decedeva in data 07.05.2016. Gli ulteriori accertamenti derivanti dallo screening portavano all’individuazione di un nutrito gruppo di pregiudicati, tutti provenienti dal quartiere “Barra” di Napoli, tuttora operante nell’intero territorio nazionale, specializzati nella commissione di rapine e/o furti in danno di autotrasportatori stranieri.

Le analisi comparative eseguite tra i profili genetici tipizzati dalle tracce biologiche repertate dalla Polizia Scientifica sulla cabina dell’autoarticolato e dalle tracce biologiche presenti sugli indumenti sequestrati, con quelli riconducibili ai pregiudicati partenopei attenzionati, consentiva di ricondurli agli odierni arrestati. Tali importantissime risultanze scientifiche, corroborate dagli esiti dell’analisi delle citate tracce elettroniche e ulteriori elementi emersi nel corso delle indagini, hanno fatto emergere inequivocabili elementi di reità a carico di AMORE Mario, MINICHINI Vincenzo, GARGIULO Alessandro e ZINNO Luigi in ordine alla rapina, sequestro di persona ed al conseguente omicidio in danno dello SKRZYNIARZ , determinando il competente Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari a concordare con la tesi investigativa e ad emettere, di conseguenza, le quattro misure restrittive.

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