Marino a Radio Radio:”Il salario accessorio è salvo”

Il sindaco a “Un Giorno Speciale”:”Raggiunta intesa con ministri Padoan, Madia e Lanzetta”

Il salario accessorio resterà garantito. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Radio il sindaco di Roma Ignazio Marino, intervendo nell'ormai consueto filo diretto con i cittadini alla trasmissione "Un Giorno Speciale" condotta da Francesco Vergovich. Sembrerebbe pertanto scritta la parola "fine" alla vicenda che in questi giorni ha messo in apprensione una larga fascia di cittadini della Capitale, preoccupati di dover forzatamente rinunciare a una significativa quantità di denaro. Riassumendo brevemente la vicenda, il salario accessorio è quella parte di retribuzione legata alla produttività del lavoratore, che però è stata giudicata illegittima  dal Mef (Ministero dell'Economia e delle Finanze) per come viene erogata dal Campidoglio. La notiza aveva allarmato decine di migliaia di dipendenti pubblici, che avevano minacciato di bloccare la città.

Dopo una serrata trattativa con il governo nazionale, Marino ha fatto in modo che alle migliaia di romani resti garantita una preziosa somma di denaro. Il primo cittadino ha ricostruito le fasi salienti della vicenda: "C'era in ballo la sorte di dipendenti pubblici come insegnanti, vigili urbani o lavoratori presso gli sportelli pubblici. In termini pratici si parla di 200 euro nell'ambito di salari di 1000-1200 euro. Negli anni precedenti era  accaduto che in centinaia di comuni italiani, tra cui Roma, non c'era stato un adeguamento dei salari con un contratto nazionale e così ogni città ha adeguato i salari in modo differente. In poche parole, pochissimi comuni avevano agito attenendosi alle norme concordate con il governo e il ministero dell'Economia".

"Quando sono divenuto sindaco – prosegue Marino – ho voluto che si agisse nella trasparenza e nella legalità e per la prima volta nella storia un primo cittadino ha chiamato gli ispettori del Mef a verificare se ci fossero irregolarità in Campidoglio. I controlli hanno permesso di accertare che nel nostro caso era scorretto il modo in cui i 200 euro venivano erogati. A quel punto è sorto ovviamente un problema di portata enorme: togliere questa somma a persone che percepiscono uno stipendio di 1000-1200 euro significa mandarli sotto la soglia di povertà".

E' così iniziata una estenuante trattativa, che a Marino ha tolto letteralmente il sonno:"Mi svegliavo la notte alle 4 perché ero preoccupato della sorte di decine di migliaia di romani. Ho lavorato senza sosta tutti i giorni, anche il primo maggio. A chi mi rimprovera di non essermi fatto vedere molto in giro durante le ultime settimane rispondo che mi stavo adoperando per cercare una soluzione a questa vicenda. Abbiamo preso coscienza del problema a partire dagli ultimi giorni dello scorso aprile, quando è giunto il rapporto degli ispettori del MEF e della Guardia di Finanza, che sottolineava le irregolarità nella distribuzione del salario accessorio di cui parlavo poco fa".

"Intendo ricordare specifica il sindaco di Roma – ai cittadini romani che giustamente hanno scioperato, avvertendo una forte preoccupazione per il futuro che la mia giunta ha ereditato questa situazione dal passato, dal momento che chi ci ha preceduto era al corrente di questa situazione a partire dall'estate del 2008. Non appena sono diventato sindaco mi sono fatto carico del compito di condurre Roma nella trasparenza e nella legalità. Alla fine, nella giornata di ieri, sono riuscito ad ottenere un documento, firmato dal ministro della Pubblica Amministrazione Madia, dal ministro degli Affari Regionali Lanzetta e dal ministro dell'Economia Padoan, che ci dà la possibilità di definire a quali voci accessorie della prestazione lavorativa legare i 200 euro del salario accessorio. In questo modo siamo sicuri che quei soldi non potranno essere tolti".

Fatta chiarezza su questo grave problema, Marino ha risposto alle domande degli ascoltatori, fornendo interessanti indicazioni: "Smentisco categoricamente che nei campi nomadi sgomberati verranno costruite nuove case. La mia giunta è nettamente contraria a ulteriori colate di cemento nell'Agro Romano, piuttosto intendiamo riqualificare l'edificato esistente, come ad esempio le caserme di via Guido Reni, la ex Fiera di Roma sulla via Cristoforo Colombo e gli ex mercati generali".

Il sindaco ha rivendicato i provvedimenti inseriti nel bilancio 2014:"In un momento di crisi- rivendica – abbiamo acconsentito la costruzione di oltre 1000 alloggi popolari, che saranno costruiti nei prossimi 18 mesi. Inoltre abbiamo azzerato l'Irpef Comunale per 500mila romane e romani, grazie all'aumento della tassa di soggiorno per coloro che alloggiano in hotel a 5 stelle. Credo che a queste persone pagare 7 euo in più non cambi la vita. Seguiamo il principio dell'equità sociale, il quale ha ispirato un'altro provvedimento che abbiamo adottato: se un genitore dà una casa a suo figlio e questi la userà come abitazione, il Comune la considererà come seconda casa e non una prima".

Marino, in conclusione, ha parlato anche dei rimborsi che spettano ai cittadini colpiti dall'alluvione dello scorso 31 gennaio:"Siamo in attesa che il governo vari lo stato di emergenza. Nell'attesa, Roma ha fatto la sua parte stanziando subito 10 milioni di euro. Ora mi risulta che i Municipi stiano distribuendo assegni di 1700 euro. Mi rendo conto che si tratta di una cifra irrisoria per chi ha subito danni rilevanti alle proprie abitazioni ma si tratta di un segnale di vicinanza che abbiamo voluto dare ai cittadini in attesa dei fondi del governo".

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