Minacce di morte a carabiniere che si occupò a lungo del caso Serena Mollicone

Stabilire con certezza se vi sia un nesso tra la esplicita minaccia e il giallo di Arce, questo il primo compito degli inquirenti al lavoro

Serena Mollicone, la 18enne di Arce (Fr), trovata morta a due giorni dalla sua scomparsa nel giugno 2001 in un boschetto dell'Anitrella, una frazione del comune di Monte San Giovanni Campano, un caso che dopo quasi 19 anni ancora non ha ottenuto giustizia. Molti gli indagati ma finora nessun condannato. Mancano poco più di 10 giorni all'avvio dell'udienza preliminare nei confronti dei 5 indagati per la morte della giovane di Arce, e una scritta a grandi caratteri è apparsa il 31 ottobre passato sotto il ponte di un cavalcavia dell' autostrada Milano – Napoli tra i caselli di Cassino (Fr) e Pontecorvo (Fr).

"Morte Presto", con il nome dell'investigatore che ha indagato per lungo tempo sul delitto di Arce, sarebbe il testo del messaggio minaccioso rivolto al carabiniere. Subito la scritta è stata rimossa e sono partite le indagini eseguite dai carabinieri del comando provinciale di Frosinone, "concentrate sull'attività istituzionale svolta dal militare". 

Stabilire con certezza se vi sia un nesso tra la esplicita minaccia e il giallo di Arce, questo il primo compito degli inquirenti al lavoro, perché potrebbe anche non esserci un legame con il delitto di Serena Mollicone, anche se è indubbio che il carabiniere si è occupato molto del caso della giovane arciese.

 

 

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