Moody’s ci declassa, Di Battista: “L’Italia è sotto attacco, arrivo…”

“Vanno spiegati i conflitti di interesse tra le agenzie di rating e i grandi istituti finanziari…”

Alessandro Di Battista (M5S), lo scrive su Facebook, a proposito del declassamento del rating dell'Italia (da Baa2 a Baa3) che Moody's ha annunciato ieri. Per l'ex parlamentare 5 stelle : "L'Italia è sotto attacco. Credo che chiunque abbia avuto a che fare con lo studio del sistema finanziario se lo sarebbe aspettato. Salvo rare eccezioni, il nostro non è mai stato, storicamente, un paese di ribelli. Tuttavia una ribellione democratica e di partecipazione è necessaria. E tale ribellione passa indubbiamente attraverso una campagna di informazione necessaria per far capire ai cittadini che senza il loro supporto nessun governo, sia esso di destra, di sinistra, di centro o populista, avrà mai le mani libere per potere realizzare, autonomamente, le proprie politiche. Chi è di destra avrà idee di destra- sottolinea- Ebbene sappiano costoro che senza un briciolo di sovranità finanziaria tali idee non potranno mai vedere la loro concretizzazione. Ai compagni, quelli veri, se ancora ci sono, dico che i loro rappresentanti dentro o fuori le Istituzioni, negli ultimi 25 anni, si sono piegati. Hanno studiato più lo spread che le condizioni di vita nelle periferie. A questo punto il Popolo italiano deve assumersi le proprie responsabilità. Votare non basta, l'avete visto, provano in ogni modo a rendere l'esercizio del voto un'attività pressoché inutile.

Il Popolo italiano ha il dovere di difendere non la politica di Salvini o del Movimento o del PD o della sinistra antagonista ma il sacrosanto diritto di un Parlamento e di un governo ad esser sovrani e a rispondere delle loro scelte di fronte al Popolo stesso, non di fronte ad organismi internazionali che ambiscono, da decenni, alla privatizzazione delle società. Io ritengo di aver fatto la mia parte durante i 5 anni da parlamentare- dice ancora Di Battista- Ovviamente, qualora fosse richiesto, sento il dovere di mettermi al servizio di una battaglia di civiltà che si può vincere solo a colpi di informazione. Vanno spiegati i conflitti di interesse tra le agenzie di rating e i grandi istituti finanziari. Va spiegato il perché una politica che intende rendere di nuovo pubblici determinati asset strategici sia così contrastata a Bruxelles. Vanno informati i cittadini dei legami tra banche d'affari e pezzi grossi dei passati governi o della commissione europea. Le battaglie si possono vincere o perdere. Certamente si perdono se ci si lascia intimorire da minacce sempre meno velate da parte di chi, sulla privatizzazione dei diritti ha costruito il suo impero. Coraggio". (Vid/ Dire)

E il Vicepremier Luigi Di Maio: "Il responso di Moody's lo accolgo con un grande sorriso, ce l'aspettavamo. Ad ogni modo si parla di un Italia con un risparmio solido".  (Anb/ Dire)

Paolo Savona, il ministro degli Affari europei, intervenendo a Capri al convegno dei giovani imprenditori di Confindustria. : "Il debito pubblico italiano è perfettamente solvibile e non c'è nessun problema che l'Italia invochi il default".  (Pol/ Dire)

Maurizio Martina, segretario Pd, lo dice al Forum Coldiretti in corso a Cernobbio: "La situazione è preoccupante, questo governo se ne deve rendere conto. L'irresponsabilità che Di Maio e Salvini stanno dimostrando ancora in queste ore è uno dei problemi seri che il Paese ha. Il governo non è parte della soluzione ma è parte del problema. A me Salvini e Di Maio sembrano il gatto e la volpe, peccato che ci vada di mezzo il Paese- dice Martina- Si discute di condoni fiscali e nella manovra non c'è un articolo sull'agricoltura, a proposito di Paese reale. Mi auguro che correggano il tiro, ma questo governo ha peggiorato situazione del Paese dopo anni di sacrifici. Sono molto preoccupato". (Ran/Dire)

Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo, lo dice arrivando al Forum Coldiretti di Cernobbio: "Il downgrading arrivato ieri da Moody's è un segnale prevedibile, purtroppo spaventerà ancora di più gli investitori non europei, non italiani. Sono molto preoccupato, non sono un grande sostenitore delle agenzie di rating però la situazione attuale prevede che se le agenzie di rating abbassano ancora di un altro livello la valutazione del nostro Paese la Bce non può più acquistare titoli di Stato. Questo rappresenterebbe un vero disastro per la nostra economia, a gennaio finirà anche il Qe. In più c'è il messaggio negativo agli investitori: abbiamo detto stanno fuggendo dall'Italia investitori europei ed extra-europei. c'è grande paura nel mondo finanziario americano di una possibile volontà italiana di uscire dall'euro, questa è una preoccupazione che c'è nonostante le smentite ufficiali serpeggia ancora tra autorevoli rappresentanti della maggioranza questa idea", denuncia Tajani. "Uscire dall'euro sarebbe una iattura per tutti i cittadini italiani, non solo per le imprese- conclude il presidente del Parlamento europeo- Oggi uscire dall'euro sarebbe un suicidio. L'Italia ha bisogno di persone serie e determinate, non abbiamo bisogno di urlatori, di finti pugili che rischiano di andare ko al primo round". (Ran/Dire)

 

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