Nepi. E’ morta la donna travolta da un camion, attraversava sulle strisce pedonali ma non è servito

E’ scoraggiante assistere quotidianamente al mancato rispetto delle elementari regole del codice della strada

Strisce pedonali

Attraversamento pedonale

Purtroppo non ce l’ha fatta la donna vittima di un grave incidente accaduto ieri nel centro di Nepi, in provincia di Viterbo. E’ morta nel Policlinico Gemelli di Roma, dove è stata trasportata con l’eliambulanza, la 68enne travolta da un camion mentre attraversava via Roma sulle strisce pedonali. L’investimento ha causato serie lesioni alla donna, trascinata dal camion per diversi metri sulla carreggiata; le sue condizioni sono apparse subito gravi ai soccorritori, che hanno richiesto l’intervento dell’eliambulanza per il trasporto urgente al nosocomio romano.

La mattina del giorno seguente, domenica 24 marzo, la donna investita è deceduta. La notizia ha gettato nello sconforto i famigliari della vittima e la comunità di Nepi, della quale faceva parte.

Responsabilità del conducente

Ricordiamo che nei pressi delle strisce pedonali vige sempre l’obbligo di procedere lentamente e con la massima prudenza per prevenire ogni possibile pericolo e avere sempre la padronanza del veicolo, oltre all’obbligo di fermarsi quando i pedoni transitano sugli attraversamenti pedonali.

Automobilisti e pedoni, quasi una sfida

E’ scoraggiante assistere quotidianamente al mancato rispetto, all’inosservanza delle elementari regole del codice della strada. A Roma come in un’altra città o paese laziale, e non solo, ormai è una sfida continua tra pedoni e automobilisti, un braccio di ferro che si innesca ogniqualvolta ci si appresta ad attraversare la carreggiata passando sugli attraversamenti pedonali: il conducente preme sull’acceleratore per scoraggiare il pedone che intende procedere, per avere la precedenza quando non ne ha assolutamente diritto, fa l’opposto di quello che impone il codice della strada, non tranquillizza il pedone, anzi lo intimorisce.

E’ un comportamento da stigmatizzare, purtroppo praticato da molti automobilisti nostrani.

Secondo l’Osservatorio Asaps (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale) nel febbraio 2024 in Italia 42 pedoni hanno perso la vita sulle strade, portando il bilancio a 76 vittime dall’inizio dell’anno.

Automobilisti, pedoni e ciclisti

Occorre segnalare anche i casi dove la distrazione dei pedoni è stata fatale agli stessi, spesso succede quando attraversano le strade parlando al telefono, senza prendere le dovute precauzioni.

Infine, nonostante il codice della strada preveda che i ciclisti attraversino le strisce pedonali a piedi, questo non succede quasi mai. Quindi bisogna regolamentare non solo il comportamento degli automobilisti, ma anche quello dei pedoni e ciclisti. Si facciano meno strisce pedonali ma più sicure: meglio illuminate, più visibili, e posizionate in modo da ridurre al minimo i rischi per pedoni e guidatori.

L’esempio anglosassone

In Inghilterra, per esempio, non ci si comporta in questo modo. La maggioranza degli automobilisti anglosassoni rispetta i diritti dei pedoni; non è infrequente il caso di un’automobile che di fronte a un animale fermo al centro della carreggiata, non faccia niente che possa disturbare l’animale, come suonare il clacson, o premere sull’acceleratore per indurlo a muoversi, assolutamente no, semplicemente aspetta che si libera la strada naturalmente, mostrando un alto grado di civiltà.

E quando un automobilista si avvede di un pedone che abbia intenzione di attraversare le strisce, già diversi metri prima delle strisce rallenta la velocità fino all’arresto dell’autovettura per consentire il passaggio del pedone con tutta tranquillità, rispettando a pieno il codice della strada. Purtroppo non succede così dalle nostre parti, o almeno non è la regola.

D’Amato: Incidente di Nepi, fondamentali sensori angoli ciechi

Una donna è stata travolta da un camion a Nepi, nel centro del paese. Sulla riforma del Codice della Strada il Governo deve ascoltare i familiari delle vittime della strada, non la demagogia di Salvini. I sensori angoli ciechi da installare sui grandi mezzi sono fondamentali per salvare vite umane. Bisogna seguire le direttive europee e le buone pratiche adottate da altri paesi se vogliamo raggiungere l’obiettivo di dimezzare il numero di incidenti entro il 2030 per arrivare a zero morti sulle strade entro il 2050.

Come promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure, tenutasi a Tarquinia questa mattina, ho proposto a tutti i nostri candidati alle elezioni amministrative di inserire azioni per la sicurezza stradale nei loro programmi”. Lo ha dichiarato il responsabile Welfare di Azione e promotore della proposta di legge Lazio Strade Sicure, Alessio D’Amato durante l’incontro organizzato da Azione Tarquinia per presentare la proposta di legge Lazio Strade Sicure.

*Immagine di copertina, foto di repertorio