Pnrr, D’Amato presenta gli interventi per il servizio sanitario di Rieti

“Una stagione di investimenti che ci permette di costruire una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone”, spiega l’assessore

Alessio D'Amato

Alessio D'Amato

Questa mattina, 26 gennaio, l’Assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, e il Direttore Generale dell’Asl di Rieti, Marinella D’Innocenzo, hanno presentato gli interventi del Pnrr destinati al servizio sanitario di Rieti.

Attraverso un investimento di 15,3 milioni di euro, ci sarà l’attivazione di 4 Centrali Operative Territoriali (hub tecnologicamente avanzati per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale), 7 Case della Comunità (strutture sanitarie territoriali, promotrici di un modello di intervento multidisciplinare), 2 Ospedali di Comunità (strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve e destinati a pazienti che necessitano interventi sanitari a bassa intensità clinica), e 8 nuove apparecchiature di ultima generazione che permetteranno il rafforzamento tecnologico della rete ospedaliera.

D’Amato: “Si apre una nuova grande sfida”

“Si apre una nuova grande sfida, che dobbiamo vincere tutti insieme facendo squadra e portando giustizia” commenta D’Amato. “Una stagione di investimenti che ci permette di costruire una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone e dei territori. Nuovi ospedali, ma anche sanità del territorio e nuove tecnologie. Questa offerta di prossimità permetterà alle persone di percepire un reale cambio di passo“.

D’Innocenzo: “Rendere l’assistenza sanitaria vicina ai cittadini”

“Il Piano che abbiamo presentato oggi – spiega D’Innocenzo – è lo strumento più adeguato per guidare l’innovazione e la riorganizzazione delle cure sul nostro territorio. È uno sguardo verso il futuro come progetto innovativo, in grado di creare le condizioni per rendere attrattivi e pienamente efficaci i servizi sanitari e socio sanitari. Risponde ai bisogni legati alle fragilità e cronicità, ma anche alle acuzie e alla gestione delle patologie a media e bassa complessità. Tutto ciò significa accorciare le distanze per rendere l’assistenza sanitaria e socio sanitaria realmente di prossimità. Questo permetterà di avvicinarla ai cittadini e ai loro bisogni, soprattutto in un territorio fragile come il reatino”. 

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