Roccagiovine, presunta truffa: coinvolto un Carabiniere di Roma, consigliere comunale nel piccolo borgo

Il carabiniere avrebbe ottenuto permessi dall’Arma per partecipare a Consigli comunali “fantasma”

piazza di roccagiovine

Roccagiovine, piccolo comune in provincia di Roma

È un carabiniere in servizio in un Comando centrale di Roma, non addetto a compiti di polizia giudiziaria, il consigliere comunale di Roccagiovine raggiunto nelle scorse ore dalla misura del divieto di dimora perché coinvolto nell’indagine dei militari dell’Arma, coordinata dalla Procura di Tivoli e in particolare dalla dottoressa Lelia Di Domenico, su una presunta truffa nel Comune alle porte di Roma.

Troppi permessi sospetti dall’Arma

Secondo le accuse, il consigliere comunale avrebbe beneficiato di permessi dall’Arma per poter partecipare a dei Consigli comunali mai effettuati o in date diverse da quelle programmate.

Troppi permessi ‘sospetti’. Sarebbe stato questo a far insospettire l’Arma dei Carabinieri che ha iniziato a verificare, attraverso i militari della Compagnia di Tivoli diretti dal Maggiore Marco Beraldo, l’operato del carabiniere e consigliere comunale a Roccagiovine, Comune alle porte di Roma. Sospetti che hanno portato la Procura di Tivoli a voler approfondire quanto accadeva nel Comune.

Divieto di dimora per il consigliere e per il sindaco

Le indagini dei militari hanno condotto la Procura a emettere nelle scorse ore, un ordine di applicazione del divieto di dimora sia per il consigliere-carabiniere e sia per il sindaco della cittadina, Marco Bernardi. A quanto si apprende, le indagini sarebbero state possibili attraverso la collaborazione di tutta l’Arma dei Carabinieri.

Indagini non ancora concluse

Le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Tivoli, coordinate dalla locale Procura, su una presunta truffa nel Comune di Roccagiovine, non sono concluse. Sotto la lente l’arco temporale in cui il consigliere comunale e il sindaco potrebbero aver prodotto false documentazioni per far ottenere al consigliere comunale, carabiniere in servizio a Roma, permessi dall’Arma per partecipare a Consigli comunali “fantasma”. 

(Ago/ Dire) 

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