Roma, arrestato pedofilo che realizzava video pedopornografici

La Squadra Mobile ha arrestato un 39enne pluripregiudicato di Palermo: induceva ragazzini dai 12 ai 16 anni a drogarsi per poi costringerli ad avere un rapporto

Nella giornata di ieri, la Quarta Sezione della Squadra Mobile, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla locale Procura, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di G.I., nato a Palermo 39 anni fa, indagato per il reato di produzione di materiale pedopornografico e per i delitti aggravati di atti sessuali con minorenne e cessione di stupefacenti. Dalla complessa attività d’indagine effettuata è emerso chiaramente che l’uomo, pluripregiudicato, portava alcuni minorenni, di età compresa tra i 12 e i 16 anni, in due piccole soffitte condominiali, ubicate in una palazzina limitrofa alla propria abitazione, dove cedeva loro sostanza stupefacente del tipo hashish e cocaina.

La strategia dell’uomo era sempre la stessa: iniziava cedendo ai bambini lo stupefacente gratis e, una volta che erano diventati tossicodipendenti, approfittando anche della particolare condizione dovuta alla loro giovanissima età, li costringeva ad avere rapporti sessuali con lui per ricevere in cambio la cocaina. Pretendeva inoltre che questi venissero filmati, prospettando loro incredibili guadagni e regali di ogni sorta, del tipo motociclette e city car, come compenso dei video di natura pedopornografica che erano costretti a produrre.

Dopo numerosi servizi di pedinamento e complesse attività di osservazione, supportate da intercettazioni telefoniche, gli investigatori riuscivano a trovare il luogo in cui l’indagato conduceva i minori, soprannominato dal gruppo la stanza “delle vernici”. Nello specifico, si tratta di due piccoli locali di un condominio posto all’interno del medesimo comprensorio in cui vivevano l’adulto e il minore abusato, chiusi da due pesanti porte di ferro forzate, dove vi erano sistemati dei bidoni di vernice sui quali G.I. preparava le strisce di cocaina da assumere e dove, successivamente, avvenivano i rapporti sessuali e le riprese video degli stessi.   

Il personale della IV Sezione della Squadra Mobile procedeva, quindi, ad installare un sistema di videoregistrazione, autorizzato dal GIP, nei luoghi in cui venivano consumati i reati, trovando così riscontro all’ipotesi investigativa formulata dopo i primi servizi di appostamento. Alcuni dei minori coinvolti nella vicenda sono già stati ascoltati, nella giornata di ieri, in audizione protetta, confermando quanto emerso nell’indagine, altri verranno sentiti nei prossimi giorni. La sinergia tra la locale Procura e la Squadra Mobile è stata inoltre supportata dalla Polizia Postale del Compartimento di Roma che ha partecipato alle diverse perquisizioni effettuate e che procederà all’analisi forense di tutto il materiale informatico sequestrato, al fine di poter risalire agli eventuali canali di diffusione e a tutti gli acquirenti dei video pedopornografici.

 

 

 

 

 

 

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