Roma. Caso scontrini, Marino: Sentenza dal sapore politico, farò ricorso

“Non posso non pensare che si tratti di una sentenza dal sapore politico proprio nel momento in cui si avvicinano due importanti scadenze elettorali”

"La Corte di Appello di Roma oggi condanna l'intera attività di rappresentanza del sindaco della Città Eterna. In pratica i giudici sostengono che in 28 mesi di attività, il sindaco non abbia mai organizzato cene di rappresentanza ma solo incontri privati.

Un dato che contrasta con la più ovvia realtà e la logica più elementare. Non posso non pensare che si tratti di una sentenza dal sapore politico proprio nel momento in cui si avvicinano due importanti scadenze elettorali per il Paese e per la Regione Lazio. Sono amareggiato anche se tranquillo con la mia coscienza perché so di non aver mai speso un euro pubblico per fini privati.

Con lo studio Musco continuerò la mia battaglia per la verità e la giustizia in Cassazione". Cosi' il sindaco di Roma, Ignazio Marino, commenta la sentenza di condanna a due anni di reclusione arrivata dalla Corte d'Appello per il caso delle cene effettuate con la carta di credito del Campidoglio. La sentenza arriva dopo l'assoluzione in primo grado per la vicenda degli scontrini.

"Riservandomi un commento approfondito dopo la lettura delle motivazioni, non posso non evidenziare come la sentenza di condanna del Prof. Marino appare priva di qualsiasi fondamento razionale e giuridico". Lo dichiara il Professor Enzo Musco, avvocato difensore di Ignazio Marino. "Una sentenza in evidente conflitto con quanto emerso dalle indagini della Procura cosi' come già riconosciuto dal Giudice di primo grado. Con il mio assistito ricorrerò in Cassazione confidando in una valutazione aliena da sospetti di natura politica. Non posso esimermi dal rilevare come questa condanna condizioni la formazione delle liste per le imminenti elezioni politiche e quindi i relativi risultati", conclude il legale.

(Ag. Dire)

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