Roma, concerto all’ospedale Santo Spirito: la musica come terapia

Il concerto “Note di Terapia” è stato dedicato e rivolto ai pazienti del Day Hospital di Medicina interna / Oncoematologia e a tutti i visitatori dell’ospedale e del Borgo

Evento "Note di Terapia" all'ospedale Santo Spirito di Roma

Nella mattinata di oggi, venerdì 14 aprile, per i pazienti e gli operatori del Presidio Ospedaliero di Santo Spirito in Sassia a Roma, gli allievi del Conservatorio di Santa Cecilia, del Conservatorio di Neuchatel e del Liceo Giordano Bruno di Roma hanno realizzato un concerto d’archi. Il concerto era rivolto ai pazienti del Day Hospital di Medicina interna/Oncoematologia e per tutti i frequentatori del nosocomio.

L’evento “Note di Terapia”

L’evento “Note di Terapia” è stato patrocinato dall’UOC di Medicina interna e ha visto, in contemporanea, il coinvolgimento di due posti distinti: la sala somministrazione DH Medicina interna/OncoEmatologia, solo per i pazienti e gli operatori, e nel chiostro dei Frati, per tutto il pubblico interessato.

L’ensemble musicale era composto da sette violini (con gli allievi del Conservatorio di musica di Neuchatel Anna Rossier, Hélène De Ceuninck, Anais Moudio, Clara Fumagalli, Mathilde Rusca, Elena Schilli e Elena Moruzzi), una viola (Mariama Coly del Liceo Giordano Bruno di Roma) e un violoncello (Angelica Simeoni del Conservatorio Santa Cecilia). I giovani musicisti sono stati coordinati dai Maestri Francesco Di Donna, Olivier Piguet e Ruggiero Sfregola.

Emozione e partecipazione

L’iniziativa ha raccolto tanta emozione e coinvolgimento. La partecipazione c’è stata sia presso la sala somministrazione del Day Hospital sia presso il chiostro. Prima dell’esibizione ha parlato anche il Direttore area di direzione ospedaliera della ASL Roma 1, la Dott.ssa Patrizia Chierchini, precisando come “Il Santo Spirito sia storicamente un luogo molto legato alla musica e alla musicoterapia“.

In seguito hanno preso parola anche i coordinatori musicali e il Dott. Agostino Valenti della UOC Medicina Interna e promotore dell’iniziativa il quale, al termine della stessa, ha dichiarato: “È stato un bel momento sia per gli operatori che per i pazienti. Dobbiamo incrementare iniziative del genere perché la musica, come già utilizzata da Aristotele e Platone, ha questo potere: tende a dare il maggiore equilibrio possibile al nostro organismo e a liberare le nostre energie positive“.

Il coinvolgimento dei pazienti

Grande il coinvolgimento per pazienti, operatori e musicisti stessi, come ha manifestato lo stesso Maestro Francesco Di Donna dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia: “Una iniziativa bellissima sia per il valore della cosiddetta musicoterapia in sé ma molto più semplicemente perché la bellezza può parlare ad ogni cuore. Anche chi è sofferente può essere consolato dalla bellezza; sia da quella che ricorda e sia da quella che intravede nel presente“.

Per i musicisti – prosegue Di Donna – “percepire queste emozioni, è la massima aspirazione. Dopo quasi 50 anni di carriera e concerti posso confermare che la massima aspirazione sono momenti come questi, dove magari suoni per persone che non hanno mai ascoltato musica classica ma capisci cosa stanno vivendo attraverso l’attenzione e la gioia nei loro occhi“.

Spero – conclude il Maestro Di Donna – “che queste stesse emozioni le stiano provando i giovani musicisti che, con profonda convinzione ed entusiasmo, hanno accettato di suonare oggi. I ragazzi sono meravigliosi perché sono come delle piantine che, se annaffiate, il giorno dopo trovi il fiore… i giovani sono quindi in grado di fiorire, pieni di bellezza e iniziative come queste sono sicuramente di grande aiuto“.