Roma, feto sepolto senza autorizzazione, Fassina: “Interrogheremo Raggi”

Lo scandalo del feto sepolto senza autorizzazione che ha sconvolto l’opinione pubblica: interrogazione urgente alla Raggi

feti sepolti

Cimitero dei feti

Feto sepolto senza autorizzazione, una storia drammatica che diventa violenza contro la libertà personale e la privacy. Il 29 settembre, una donna ha lanciato una denuncia agghiacciante. Il suo nome presente sulla tomba del suo feto. Ma né la sepoltura né l’affissione del suo nome erano stati richiesti o concessi dalla madre.

La storia della donna che ha scoperto il feto sepolto

A causa di un’interruzione terapeutica di gravidanza, la donna protagonista della terribile vicenda ha perso il figlio. Essa, subito dopo l’intervento, ha precisato di non volere né la sepoltura del feto né le esequie. Tuttavia le su decisioni, previste e difese per legge, non sono state rispettate. La donna ha scoperto che il feto era stato seppellito contro la sua volontà nel cimitero Flaminio. Non solo: sulla croce era esposto il suo nome (della donna).

Torna così anche a riaccendersi un dibattito mai concluso sull’aborto e i diritti di donne e nascituri. Un dibattito che nonostante le garanzie garantite nel nostro paese, si infiamma per ogni fatto di cronaca e politica. Sia che lo metta in discussione, sia che lo rivendichi nuovamente.

Feto sepolto senza autorizzazione, le parole di Fassina

“La storia della donna che ha scoperto la sepoltura del feto nel Cimitero Flaminio di Roma, con il suo nome stampato su una croce, sembra incredibile nella Roma del terzo millennio, ma è così. E’ una vicenda che racconta quanto sia ancora lontano il rispetto per la libertà di scelta. In quel campo del Cimitero si consuma all’insaputa di tutti, una evidente violazione della privacy delle persone coinvolte, un’area con croci e tanti nomi femminili.

Abbiamo perciò rivolto un’interrogazione urgente alla Sindaca e all’assessore all’Ambiente. Allo scopo di sapere quali sono le iniziative immediate che intendono prendere per modificare le disposizioni e la prassi a garanzia del rispetto della privacy relativa a una scelta così intima per le donne”. Lo dichiara Stefano Fassina, consigliere di SpR e promotore di Roma Ventuno.

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