Roma, per 1.500 vigili tessera per la spesa in Vaticano: nessuno sa chi sono

Nello Stato Vaticano il costo medio dei prodotti è decisamente inferiore perché non soggetti a Iva, per esempio. A oggi nessuno è in grado di dire chi le possiede

Ingresso Città del Vaticano

“1.500 vigili urbani” di Roma che possiedono la tessera del Vaticano con cui si può andare Oltretevere per fare la spesa.

E non è un privilegio da poco di questi tempi, in Vaticano tutto costa meno. A scoperchiare la vicenda il quotidiano “Il Messaggero”. Dall’articolo emerge come quella che “è una banale carta verde, dimensione bancomat, con la scritta tessera servizi sul fronte, con lo spazio per la foto e nome e cognome. Sul retro, fondo bianco, c’è un numero di 6 cifre, un codice a barre e le indicazioni: tessera personale, non cedibile”.

Allo scadere della concessione “la tessera dovrà essere restituita all’Ente Erogatore. E c’è un telefono. Che oggi corrisponde a uno dei numeri della Città del Vaticano”. Chi possiede questa tessera “può entrare in Vaticano a fare la spesa: nella Santa Sede non c’è l’Iva che da sola vale, quasi per tutti i beni, il 22 %. Poi mancano le accise sulla benzina. E spesso i prezzi sono decisamente più bassi che in Italia. Insomma, un risparmio che certo non è di poco conto”. In tempi come questi poi.


E di tessere di questo tipo in giro che ne sono circa “1.500. Distribuite nel corso di 40 anni. E di cui, stando al comando generale del Corpo, si sono di fatto perse le tracce. Il Comando, rispondendo a una richiesta di accesso agli atti, scrive infatti: “Il rilascio di dette tessere, verosimilmente, risale a più di 40 anni fa e non sono immediatamente disponibili atti di richiesta e/o concessione. Le tessere vengono assegnate al personale in servizio appartenente ai Gruppi nei cui territori di competenza sono presenti le sedi istituzionali della Città del Vaticano, ed alle articolazioni non territoriali del Corpo che coordinano i servizi di istituto a ridosso delle predette aree. Attualmente sono concesse 1.500 tessere”.

Non lo sanno più dove stanno le tessere. Ecco la spiegazione, fornita dagli stessi agenti di polizia locale, “quelli più vecchi, perché i giovani ultimi arrivati di queste tessere non sanno nulla”, segnala Il Messaggero.

Ma perché la polizia locale ha ricevuto queste tessere? Che accordo c’era, di base, col Vaticano? Secondo l’articolo del Messaggero si tratta di una specie di “riconoscimento che il Vaticano concedeva agli agenti appartenenti al vecchio XVII Gruppo, quello di Prati al cui interno si trova il Vaticano. Era una specie di riconoscimento tangibile per il lavoro che i vigili facevano (e fanno) in occasione delle udienze papali, delle grandi celebrazioni, dei concerti, degli eventi e così via”.

Ok, allora si potrebbe chiedere agli appartenenti a questo gruppo. Se non fosse che ci sarebbe un piccolo problema, un dettaglio non proprio secondario: “Dal 2010, il XVII Gruppo non esiste più: con la riforma dei Municipi di Roma, quella Berlusconi-Alemanno-Bordoni, insieme alla sparizione del Municipio XVII, anche il relativo Gruppo territoriale dei Vigili viene assorbito dal I Municipio Centro Storico”.

Gruppo chiuso e tessere non restituite, ad oggi pare che “nessuno sa più chi effettivamente abbia in mano queste tessere”.

D’altro canto negli ultimi quarant’anni sono “innumerevoli gli agenti che sono andati in pensione, del XVII Gruppo come di altri. E, com’è noto, da almeno un decennio, il Corpo è paurosamente sotto organico: siamo intorno ai 5.500 uomini invece dei quasi 9mila previsti su carta. Quindi, anche negli ultimi anni decine di agenti sono andati in pensione. Ma, come spiegano gli stessi agenti più anziani, nessuno sembra aver effettivamente restituito la card di accesso al Vaticano”.