Salisburgo-Roma 1-0: doccia fredda all’88’, qualificazione in salita

Alla Red Bull Arena due legni colpiti e la punizione, severissima, sul finale. Sconfitta immeritata che costringe la squadra di Mourinho alla rimonta tra 7 giorni all’Olimpico

Tammy Abraham in un frangente di Salisburgo-Roma

Tammy Abraham in un frangente di Salisburgo-Roma

Alla Red Bull Arena Salisburgo-Roma finisce nel peggiore dei modi per la squadra di Mourinho. Dopo una partita ben condotta, nel finale due legni colpiti e la doccia fredda a 3 dal 90’. Sconfitta immeritata che chiama i giallorossi alla rimonta tra 7 giorni allo Stadio Olimpico.

Salisburgo-Roma: la cronaca del primo tempo

Mourinho per Salisburgo-Roma sceglie la formazione tipo di questo periodo della stagione, gli stessi 11 visti con l’Empoli e a Lecce. Cristante e Matic a centrocampo, sulle fasce Zalewski sulla destra ed El Shaarawy sulla sinistra, Dybala e Pellegrini a supporto di Tammy Abraham.

L’inizio vede i locali predominanti nell’iniziativa, con i giallorosso coperti. Questo predominio territoriale si concretizza solo in un tentativo da fuori di Okafor al decimo, alto di poco. A metà tempo la Roma esce fuori e crea una prima occasione con Abraham, che di testa impegna relativamente Kohn. Ben diversa la palla gol di fine tempo con gli stessi protagonisti: su lancio in profondità di Cristante, Abraham a campo aperto si libera di Pavlovic e calcia a botta sicura. Kohn in uscita copre più porta possibile e respinge.

Doccia fredda all’88’

Il secondo tempo di Salisburgo-Roma ricomincia senza Dybala, non al 100%. Al suo posto Celik, che fa scalare Zalewski sulla sinistra ed El Shaarawy sulla trequarti a fianco a Pellegrini. Il canovaccio della partita non cambia più di tanto, con i giallorossi che difendono in maniera ordinata senza concedere nulla. Nell’ultimo quarto d’ora gli uomini di Mourinho si buttano avanti cambiando l’intero attacco: dentro Wijnaldum per Pellegrini e Belotti per Abraham. Al 73’ Cristante di testa sul primo palo prende la base del legno estero. Pochi minuti dopo sempre su calcio piazzato, Smalling fa il ponte per Belotti che gira come può sotto porta. Kohn da zero metri d’istinto smanaccia la palla sulla traversa.

Una partita che a questo punto la Roma avrebbe meritato di vincere viene persa. La doccia fredda arriva al’88’: Pavlovic crossa dalla trequarti e Capaldo, colpevolmente solo in mezzo all’area, può schiacciare la palla di testa e fa esplodere la Red Bull Arena. Gli ultimi assalti romanisti non portano a nulla: Roma che esce sconfitta dalla trasferta austriaca e tra sette giorni all’Olimpico sarà chiamata alla rimonta.