Sanificazione dei locali, viaggi e matrimoni: rimborsi a rischio per 9,6 milioni di italiani

Matrimoni saltati, concerti annullati e viaggi cancellati: il rimborso delle spese già affrontate sembra essere un miraggio

Matrimoni, viaggi

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Matrimoni saltati, concerti annullati e viaggi cancellati: il rimborso delle spese già affrontate sembra essere un miraggio.

Rimborsi, voucher e credito d’imposta: recuperare le spese sostenute a causa del coronavirus

Matrimoni, viaggi, eventi e spettacoli: moltissime famiglie si ritrovano, anche durante la seconda ondata di Covid-19, ad aver sostenuto delle spese per le quali non hanno ancora ricevuto un rimborso. Se è vero che nel caso di matrimoni e viaggi in molti sono riusciti ad ottenere un rimborso, un voucher o un semplice spostamento delle date, non è altrettanto semplice per alcune attività rientrare nei criteri per la fruizione dei crediti d’imposta per la sanificazione, l’adeguamento degli ambienti di lavoro e l’acquisto dei dispositivi di protezione.

Oltre alla gastronomia, con l’entrata in vigore del nuovo DPCM, tantissime attività hanno visto applicarsi notevoli restrizioni anche nelle zone gialle, tra cui le attività di sale giochi, sale bingo e casinò sono sospese. Inoltre, il nuovo provvedimento legislativo prevede l’interdizione dell’uso delle apparecchiature presenti all’interno di locali adibiti ad attività differente, come bar, ricevitorie e tabaccherie. L’entrata in vigore del nuovo DPCM, dunque, impone ancora una volte dure restrizioni per le attività ricreative, nonché la chiusura di sale gioco e sale da gioco che si erano trovate ad affrontare delle spese considerevoli per la sanificazione dei locali e l’acquisto di dispositivi di protezione.

La chiusura delle sale gioco e le truffe nei casino online

Già con il primo decreto di marzo, la chiusura delle sale gioco ha fatto registrare un consistente incremento di visitatori sui siti per il gioco e casinò online, esponendo moltissimi utenti inesperti a truffe e furti di identità digitale. Questa virata ha dunque fatto insorgere nuovi problemi anche per i novelli frequentatori dei casinò online. La pagina di truffa.net offre una guida completa per riconoscere i casinò online sicuri, in possesso di una licenza dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM), conosciuta fino a qualche tempo fa come Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS), l’ente statale deputato al controllo e alla regolamentazione del gioco a distanza.

Fonte: iStock

Credito d’imposta per l’adeguamento degli ambienti di lavoro: escluse le sale del gioco?

Secondo la comunicazione dell’agenzia delle Entrate, il credito d’imposta spetta a tutti i soggetti esercenti di attività d’impresa in luoghi aperti al pubblico, alle fondazioni, alle associazione e altri enti privati compresi gli enti del Terzo settore, nella misura del 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 per l’adeguamento degli ambienti di lavoro. L’ammontare del credito d’imposta copre le spese per un massimo di 80.000 euro.

Moltissime aziende hanno proceduto alla sanificazione di locali aperti al pubblico e all’adeguamento degli stessi secondo la normativa emanata per l’emergenza sanitaria con la certezza di poter ottenere in seguito, attraverso il credito di imposta, un rimborso pari al 60% dello spese sostenute. Tuttavia, nello stesso documento l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato l’elenco dei codici ATECO degli aventi diritto al rimborso, che include tutte le attività gastronomiche, ricreative e culturali ma che sembrerebbe escludere i codici 92.00.01, 92.00.02 e 92.00.09, ossia quelli relativi alle sale del gioco, slot e le ricevitorie.

Viaggi e matrimoni, quanti hanno effettivamente ricevuto un rimborso?

Il nuovo DPCM mette un freno anche a matrimoni e viaggi, una decisione che costringe moltissime famiglie a rinviare nuovamente la data di celebrazioni e vacanze. In teoria, per tutti i viaggi annullati a causa del Covid è previsto un rimborso, mentre non è previsto nessun rimborso per le spese affrontate per l’acquisto di biglietti per concerti e eventi. Secondo un’analisi di Facile.it circa il 34% delle famiglie italiane ha perso la caparra di hotel, biglietti di viaggio e pacchetti turistici in seguito all’annullamento di una vacanza. Nel 35% dei casi a titolo di rimborso è stato fornito un voucher da poter utilizzare in un’altra data, una percentuale che sale fino al 43,6% per le famiglie composte da 4 o più persone. Inoltre, una famiglia su tre, non ha ottenuto alcun tipo di rimborso.

Complessivamente nel 2020, più di 5 milioni di famiglie (circa il 27% dei nuclei familiari italiani) si sono trovate costrette ad annullare celebrazioni a causa del Covid-19, pur avendo sostenuto i costi di prenotazione e di organizzazione. Se è vero che la restituzione della caparra è una possibilità, è pur vero che l’insorgere della pandemia rappresenta una causa di forza maggiore e pertanto, organizzatori di eventi e fornitori di servizi si trovano impossibilitati ad adempiere le prestazioni concordate, che siano essi ristoratori, alberghi o operatori turistici.

In tal caso i consumatori non hanno diritto ad un rimborso, qualora non sia previsto da un contratto, dai termini concordati e dalle condizioni del servizio. Non resta altro che concordare una data diversa, pianificando i festeggiamenti per la primavera del 2021, quando auspicabilmente sarà rientrata l’emergenza sanitaria e saranno venuti meno i divieti e le restrizioni.

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