Scuole a rischio chiusura a causa del rincaro dell’energia

I comuni lanciano l’allarme sul rischio della chiusura invernale delle scuole a causa del rincaro delle bollette dell’energia

Banchi di scuola, sedie, lavagna verde

A chiudere le porte delle loro attività non saranno più soltanto i commerciati, poiché con il rincaro dell’energia si rischia di dover chiudere anche alcuni edifici scolastici.

Riscaldamento a rischio nelle scuole

L’arrivo dell’inverno e dei mesi freddi fa temere la chiusura dei cancelli per molti istituti. Questo perché per molti risulterà difficile risparmiare sul riscaldamento, garantendo comunque al corpo studentesco ambienti caldi e confortevoli.

La gestioni delle scuole elementari, medie e dell’infanzia è responsabilità dei comuni, mentre province, Città metropolitane e Liberi consorzi si occupano di quelle di secondo grado.

Secondo un report del quotidiano La Repubblica rispetto allo scorso 2021, i comuni saranno costretti a dover pagare somme molto elevate.

Attualmente il 75,2% delle scuole ha un riscaldamento a metano, il 12,6% a gasolio, il 10,2% a gpl o a piastre elettriche e teleriscaldamento e solo il 2% lo ha collegato agli impianti termici dei pannelli solari.

Dunque, questo significa che una grossa percentuale avrà bisogno del combustibile. Tuttavia, il calo del gas ad oggi è ancora troppo irrisorio per apportare notevoli tagli alle bollette.

Per sopperire in qualche modo a questa situazione da circa un mese i Comuni del territorio nazionale hanno già comunicato le direttive per i riscaldamenti. Le temperature dovranno rimanere tra i 18 e 22 gradi, mentre i giorni e la data di accensione sono prestabiliti in base alla regione e al comune stesso.

Anche l’idea della riduzione degli orari, oltre a quella delle giornate, sarà presa in considerazione pur di ridurre le spese e consentire così il normale svolgimento della didattica.