Segni, conferenza stampa Consiglieri dimissionari terminata in “caciara”

Sfiducia o dimissioni: restano ancora molti i dubbi che hanno portato al commissariamento il Comune di Segni

E’ terminata in “caciara” la conferenza stampa che si è tenuta sabato 17 febbraio presso la sala polifunzionale in via Traiana a Segni, intitolata “sfiducia o dimissioni”, tenuta dai Consiglieri comunali dimissionari Gianfranco Boccardelli, Cesare Ferretti, Enzo Guidi, Antonella Iannucci, Stefano Salvitti, Alfredo Spigone e Cristina Vittori. Proprio quest’ultima, davanti a un discreto pubblico tra cui l’ex Sindaco Maria Assunta Boccardelli, l’ex Giunta Rinaldi, Carabella e Bartolomei, e un paio di persone che coordinavano gli interventi degli ex Consiglieri, ha iniziato la conferenza.

“Abbiamo creduto nel progetto della Boccardelli, è triste che sia finita così” la prima affermazione dell’ex Assessore al bilancio del Comune di Segni, Cristina Vittori. “Quando si gestisce la cosa pubblica è normale che si sia la dialettica ed è in quel caso che il Sindaco deve avere l’autorevolezza e assumersi le responsabilità delle decisioni da prendere” ha aggiunto la Vittori, non spiegando in merito a cosa, a quale decisione da prendere, ma possiamo immaginarlo: se fare o non fare la sagra del marrone. Successivamente la Vittori ha raccontato un episodio inedito: “Nel dicembre 2016 hanno cercato di farmi fuori dalla Giunta”, senza dire chi ha cercato di farlo e il perché lei è rimasta per un altro anno, o quasi, sulla poltrona da Assessore. Nel suo intervento la Vittori ha anche sottolineato il “disavanzo” del Comune di Segni, causato dalle passate Amministrazioni: “Con la nuova contabilità partita nel 2015 abbiamo scoperto di avere un ‘buco’ di 2milioni e 90 mila euro…che ora stiamo coprendo con 70mila euro l’anno per 30 anni. Più 100 mila euro di interessi passivi da pagare alla banca”. Poi, dopo aver spiegato che lei ha lasciato la Giunta perché è “una persona con dei principi e l’assistenza ai bambini con disabilità viene prima di ogni cosa”, ha accusato l’ex Sindaco di voler fare approvare una variazione di bilancio che avrebbe causato un altro “disavanzo” di 200mila euro l’anno, “offrendo poltrone ai Consiglieri di opposizione, che avrebbero corso il rischio di bruciarsi due volte, agli occhi dei cittadini, qualora avessero accettato”. Cristina Vittori ha chiuso il suo intervento così: “Questo è il risultato della cattiva politica di chi squadra non l’ha saputa fare fin dall’inizio”.

Successivamente Cesare Ferretti ha confermato le dichiarazioni dell’ex Sindaco Maria Assunta Boccardelli: “Si è vero, durante l’ultimo incontro ho chiesto tre assessorati”. Poi ha dichiarato di aver ricevuto, dopo le dimissioni della Vittori, la proposta di entrare in Giunta. Gianfranco Boccardelli “Ho sempre cercato dai banchi dell’opposizione di dare una mano. Con il Sindaco c’è sempre stato un rapporto di stima, con qualcun altro meno”, omettendo i nomi e le motivazioni. L’intervento di Boccardelli si è concentrato molto sul tema UNI8, poi ha chiuso con una accusa-battuta “Abbiamo subito stalking per mandare avanti tutti insieme il carro, ma non c’erano più regole. Siamo stati costretti a firmare le dimissioni ”.

Alfredo Spigone ha iniziato rimarcando il motivo della scissione dal gruppo di maggioranza: “è mancata la condivisione”. Di seguito ha provato a contraddire le dichiarazioni del Sindaco in merito alla remissione della delega ai beni culturali: “dopo pochi mesi dalle elezioni sono andato in ferie. Al mio rientro erano stati effettuati degli incontri con la sovraintendenza, ai quali dovevo essere presente; invece non sono stato neanche avvisato. Gli uffici mi hanno detto che non dovevano rapportarsi con me. Il Sindaco non sapeva nulla”. Alla domanda di un giornalista presente in sala Spigone ha dichiarato che l’ex Assessore alla cultura, Rinaldi, ha partecipato a quegli incontri. In merito alla remissione della delega all’amministrazione del Gal, incalzato dalle nostre domande, ha dichiarato “che era un incarico non retribuito”. Poi, suggerito dalla Vittori, ha precisato “Non sono ancora state ufficializzate le mie dimissioni in quanto ci sono delle pratiche per l’arrivo di finanziamenti ancora in piedi”.

Le dichiarazioni di Enzo Guidi sembravano essere di colui che cade dalle nuvole: “Non sapevo di accordi di poltrone e dello scorrimento in base ai voti presi per l’assegnazione degli incarichi. Se avessi saputo non mi sarei candidato”. Rinaldi dal pubblico ha chiesto l’intervento di Spigone per confermare che c’era un accordo preventivo con il Partito Democratico di Segni affinché la carica da Vicesindaco venisse destinata a un esponente del partito, il più votato. Alfredo Spigone ha confermato.

Antonella Iannucci: “Sapevamo che questa Amministrazione non sarebbe durata. La nostra scuola ha perso i pezzi, gli uffici comunali sono vuoti, le opere sono incompiute. Quando si amministra lo si deve fare con il cuore aldilà degli steccati politici”. Poi lancia una frecciatina, anche al Comune di Colleferro: “Segni ha cultura da vendere, invece capofila di Città della Cultura è Colleferro e altri quattro comuni che di cultura hanno poco o niente”.

Questa dichiarazione ha scatenato una cittadina presente in sala che ha incalzato la Iannucci con un paio di domande, riferite anche alle affrancazioni. In soccorso alla Iannucci è arrivato, o almeno ci ha provato, Stefano Salvitti (se non si fossero fatte quelle due domande con molta probabilità non avrebbe proferito parola). Il risultato? La conferenza stampa è stata buttata in “caciara”; dal discorso di Salvitti, purtroppo, non si è capito molto (lo contatteremo presto per capirne di più). Nel caos finale l’ex Sindaco Boccardelli ha invitato a un confronto documenti alla mano i Consiglieri dimissionari.

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