Siccità, Acqua razionata a Roma? Timore commercianti e turisti sorpresi

Il possibile razionamento dell’acqua a turni di 8 ore, il non sapere a chi toccherà rimanere a secco lascia perplessi soprattutto i commercianti

Acqua razionata a Roma? "Non scherziamo". Reazioni diverse, ma comunque contrarie quelle dei cittadini romani interpellati sul possibile razionamento dell'acqua, a turni di 8 ore, a partire dal prossimo 28 luglio. La decisione di Acea Ato 2, a seguito dello stop della Regione ai prelievi nel lago di Bracciano, riguarderebbe circa 1,5 milioni di romani. E la cosa spaventa molto. Non sapere a chi toccherà rimanere a secco, lascia perplessi soprattutto i commercianti.

Nel centro di Roma, bar e titolari di attività di ristorazione, si chiedono quasi tutti: "Come faremo?". Claudio, che ha un'attività a Monti ancora non ci crede: "Non penso lo faranno mai e poi chiudano i 'nasoni' che sperperano tantissima acqua, mentre la gente nel mondo muore di sete". E come lui, tanti altri commercianti di via Nazionale e centro, dove di nasoni ce ne sono molti e sono tutti in funzione.

"Why don't you put a button?" (Perché non utilizzate dei rubinetti?, ndr) ci dice Luis, turista inglese di 25 anni, dopo aver bevuto dalla fontanella davanti a Palazzo delle Esposizioni. Come lui, spagnoli, americani e francesi, in vacanza a Roma, armati di bottigliette riempite di acqua fresca offerta dall'Italia. Un coro unanime anche in questo caso: "Come mai l'Italia spreca così tanta acqua, mettete dei rubinetti".

"Noi in Argentina lo facciamo" ci dice Josè, in vacanza da Buenos Aires. Ad essere spaventati, ma piu' aperti al sacrificio, gli studenti italiani, che riconoscono: "Se dobbiamo vivere per un po' con l'acqua razionata, lo faremo". Giulia, studentessa di giurisprudenza alla Sapienza di Roma, dice: "Così impariamo ad apprezzare il valore vero dell'acqua".

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