Strage Capaci, resti macchina Falcone esposti in piazza San Silvestro a Roma

“Oggi è l’anniversario, ma il 26 si ricomincia a fare antimafia”

auto di giovanni falcone

Auto su cui viaggiò Falcone e la moglie il giorno dell'attentato di Capaci

Il magistrato Giovanni Falcone muore il 23 maggio 1992 nella cosiddetta strage di Capaci. Stava tornando da Roma, come era solito fare nei fine settimana. Il jet di servizio, partito dall’aeroporto di Ciampino intorno alle 16.45, arriva a Punta Raisi dopo un viaggio di 53 minuti. Lo attendono quattro autovetture: tre Fiat Croma, gruppo di scorta sotto comando del capo della squadra mobile della Polizia di Stato, Arnaldo La Barbera.

auto di giovanni falcone
Auto su cui viaggiò Falcone e la moglie il giorno dell’attentato di Capaci

Appena sceso dall’aereo, Falcone si sistema alla guida della vettura bianca e, accanto a lui, prende posto la moglie Francesca Morvillo, mentre l’autista giudiziario Giuseppe Costanza occupa il sedile posteriore. Nella Croma marrone c’è alla guida Vito Schifani, con accanto l’agente scelto Antonio Montinaro e, sul retro, Rocco Di Cillo. Nella vettura azzurra ci sono Paolo Capuzzo, Gaspare Cervello e Angelo Corbo. La Croma marrone è in testa al gruppo, segue la Croma bianca, guidata da Falcone e, in coda, la Croma azzurra.

Zingaretti: L’auto di Falcone esposta in piazza San Silvestro

“A piazza San Silvestro dal 26 maggio al 2 giugno, in ricordo di tutte le vittime delle mafie e in particolare delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, esporremo l’auto di Falcone distrutta dalle deflagrazioni dell’esplosione della giornata di Capaci”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a margine della presentazione del sondaggio sulla conoscenza della mafia a 30 anni dalla strage di Capaci e via D’Amelio.

“Lo faremo con gli studenti medi che hanno partecipato a eventi contro la mafia – ha aggiunto – e lo faremo anche simbolicamente alcuni giorni dopo l’anniversario del 23, perché noi non vogliamo in alcun modo trasformare queste giornate nell’occasione della monumentalizzazione della memoria, luoghi dove si va una volta l’anno, giustamente, per poi dimenticarsi tutto.

No, oggi è l’anniversario, ma il 26 si ricomincia a fare antimafia, con la memoria, con l’impegno al sostegno dell’economia legale, con il coinvolgimento degli studenti. Pubblicheremo entro l’estate la nuova edizione di ‘Lazio senza mafie’, che è la più importante, seria e concreta raccolta di notizie sul livello delle infiltrazioni mafiose della nostra Regione”. (Mrc/Dire)