Strage del bus a Mestre, la brutta storia del Ponte Morandi vi ricorda qualcosa?

Quando si tratta di sicurezza stradale, ci accorgiamo di essere un Paese completamente fuori norma. Avremmo dovuto imparare dopo la tragedia del Ponte Morandi

Strage Bus Mestre, Vigili del Fuoco

Se noi Italiani siamo campioni di umanità, accogliamo dividendo piatti di minestra per tre come per quattro, anche se poi i clandestini vogliono quasi tutti scappar via… quando si tratta di sicurezza stradale, siamo un Paese completamente fuori norma. La faccenda brutta del Ponte Morandi vi ricorda qualcosa?

Per rimettere in sicurezza autostrade e strade provinciali, cavalcavia come ponti e quant’altro, occorrerebbero miliardi di euro. Raccontano oggi, con 21 morti sul groppone, che la strage compiuta, poteva essere evitata.

Parte quello che in Italia si definisce il valzer delle responsabilità, con tragedie a cui seguono inchieste, commissioni e processi che si chiudono spesso con un nulla di fatto. Sentenze appellate all’infinito e risarcimenti irrisori. La politica dovrebbe essere rigore e decoro – ma troppo spesso spesso cade nell’immoralità e si deteriora come un viadotto non a norma o un guard rail corroso dalla ruggine (come la pazienza degli Italiani che fanno il loro dovere).

Piuttosto siamo bravi a fare video, a cianciare, a puntare il dito sullo sviluppo delle auto a batteria, sui pullman assemblati in Cina o addirittura all’ultimo minuto sui container in viaggio per l’Europa.

Non finirà mai, né lo sciacallaggio, né lo scaricabarile tra amministrazioni pubbliche a tutti i livelli, il fare le perizie con le chiacchiere o con la gola e la fame di vantaggi elettorali.

Un Paese questo che vive nell’anarchia, nella molteplicità di leggi e provvedimenti disattesi, in un territorio disastrato dall’incuria dell’uomo. Che prospettive? Come si fa a “regolare uno stupro” dopo una violenza subita? Malore, disgrazia, distrazione? Dinamica di una strage che a Mestre doveva essere evitata. Ragionare, prevenire, è forse chiedere troppo. Basta che ci sia un nemico da attaccare.