Ultim’ora, sparatoria Frosinone: le telecamere ribaltano la ricostruzione dei fatti

La vittima di 27 anni e gli altri feriti, di cui uno in gravissime condizioni all’Umberto I e uno al San Camillo, sono i componenti del gruppo arrivato nello Shake

Auto Polizia di notte

C’è una nuova ricostruzione che ribalta completamente lo scenario della sparatoria mortale avvenuta sabato sera intorno alle 19:30 nello Shake Bar di Frosinone tra due gruppi di albanesi e costata la vita a un 27enne. A fornirla è stato l’esame delle immagini registrate dalla telecamere interne al locale e le ammissioni fatte dal 23enne arrestato nella notte dalla polizia con l’accusa di omicidio e triplice tentato omicidio. Sempre nella notte sono stati fermati anche i due complici del presunto omicida.

La persona uccisa è Kasmin Kasem, di nazionalità albanese nato il 3 aprile 1997, la persona arrestata, presunto colpevole è Michea Zaka, 23 anni. Ai poliziotti del questore Domenico Condello, il 23enne ha raccontato che lui si trovava al bar con alcuni amici e che poco prima delle 19,30 è arrivato un gruppo di quattro connazionali con i quali si è subito accesa una discussione. Ad estrarre la pistola e a fare fuoco uccidendo non è stato quindi un componente del commando arrivato nel bar, ma uno del gruppo che già si trovava al suo interno. Una versione che avrebbe trovato pieno riscontro dall’esame delle immagini.

La vittima di 27 anni e gli altri feriti, di cui uno in gravissime condizioni all’Umberto I e uno al San Camillo, sono i componenti del gruppo arrivato nello Shake. Agli agenti, il 23enne ha detto che la pistola non era la sua ma di uno del gruppo entrato nel locale e al quale lui sarebbe riuscito a strappare di mano l’arma. Ma è una versione alla quale la polizia non crede e sulla quale sono in corso approfondimenti.

Fonte: Ansa