“Un organo per Roma” al Conservatorio Santa Cecilia

L’organo per la gioventù che l’Auditorium attende, è destinato, appunto, anche e soprattutto ai giovani

Il Maestro Giorgio Carnini suona Robert Schumann

Nell’ambito della settima edizione del Progetto “Un organo per Roma” domenica 9 ottobre scorso, dalle ore 18:30 presso il Conservatorio Santa Cecilia, Sala Accademica, si è celebrato un evento musicale di grande suggestione. Penultimo appuntamento dei quattro in programma del presente ciclo, dal titolo ‘Robert Schumann “L’organo per la gioventù”- Viaggio musicale e letterario attraverso l’Album per la gioventù’.

Ideazione e Direzione artistica di Giorgio Carnini

Occorre dire prima di tutto qual è la ragione fondante di questa rassegna fortemente voluta dal Maestro Giorgio Carnini, che l’ha ideata e organizzata e che ritorna dopo l’inevitabile pausa di due anni imposta dal Covid. Il maestro italoargentino si è trasferito giovanissimo nella città che più ama e da otto anni si batte con tenacia e determinazione perché anche Roma, buon’ultima, sia dotata, come tutte le capitali europee degne di questo nome, di un Organo da concerto che completi e impreziosisca il suo prestigioso Auditorium.

La sua presenza era prevista dal progetto iniziale dell’architetto Renzo Piano che ideò Il Parco della Musica, ma non venne mai realizzato. L’assenza di uno strumento di tale importanza rappresenta un danno incomparabile per tutti i musicologi e gli appassionati della musica classica. Al punto che famose opere sinfoniche di compositori come ad esempio Mendelssohn, Strauss e Saint-Saëns, che prevedono l’organo obbligato, vengano eseguite, afferma Carnini, con strumenti digitali, offrendo al pubblico un falso.

Un organo per Roma al Conservatorio Santa Cecilia

“Roma mi ha dato tanto e mi sento in dovere di ricambiare in qualche modo quanto ricevuto“. “La mia è una battaglia che a questo punto non sto portando avanti per me, ma per chi verrà dopo di me”. E’ l’organo per la gioventù che l’Auditorium attende, destinato, appunto, anche e soprattutto a tutti i giovani che avranno l’opportunità di avvalersene.

Il Maestro Giorgio Carnini, organo e pianoforte, ha eseguito brani da ‘Clavierstücke für die Jugend op. 68’ di Robert Scumann. L’attore Pino Insegno, voce recitante, ha declamato frammenti delle lettere inviate alla moglie Clara tra il settembre 1854 e il maggio 1855 dal musicista tedesco ricoverato presso il manicomio di Endenich. I testi proposti sono stati curati dal Maestro Vincenzo De Vivo, tra l’altro direttore artistico dell’Accademia d’Arte lirica di Osimo.

L’Album di Natale di Robert Schumann

‘L’Album per la gioventù’ è una raccolta di brani musicali semplici composti e pubblicati nell’autunno del 1848 da Robert Schumann con il titolo ‘Album di Natale’. E’ dedicato a Marie, Elise e Julie, le sue tre figlie maggiori …che fanno progressi al pianoforte attraverso lo studio di Beethoven e Mozart e la pratica delle composizioni paterne… Le lettere di quel carteggio irregolare ma continuo che tenta di superare l’abisso che divide Robert e Clara non soltanto per la distanza che separa Dusseldorf da Endenich, sono tutto quello che ci resta del dialogo tra i coniugi tra il settembre 1854 e il maggio 1855. (Vincenzo De Vito).

Il grande compositore, provato dalla malattia che lo aveva devastato, morirà ad Endenich il 29 luglio del 1856. A proposito di quei pezzi, così scriveva alla diletta moglie: ‘Queste cose che ti stupiranno, cose folli e qualche volta solenni, scritte ridendo e piangendo’. Molti di questi brani avevano un fine didattico volto ad insegnare i fondamenti dell’espressione musicale al pianoforte.

Ma l’Album non può essere considerato unicamente dal punto di vista educativo e rappresentano bensì i complessi stati d’animo dell’artista che si concretizzano, al di là dell’inevitabile virtuosismo, in una serie smisurata di stimoli artistici affioranti nella sua immaginazione. E ancora: ’Questi pezzi sono davvero le creature del mio cuore e sono venuti alla luce nel più intimo della mia cerchia familiare’.

L’esibizione del maestro Carnini ha riguardato ventidue brani della raccolta che Scumann ha suddiviso in due parti: i primi 18 pezzi sono “Per i più piccoli” e restanti, dal 19 al 43, “Per i più grandi”. Li ricordiamo, eseguiti nell’ordine.

Per i più piccoli

Melodia, Marcia dei soldati, Canzoncina, Corale “Rallegrati anima mia”, Cavaliere selvaggio, Contadino allegro, Siciliana, Befana, O maggio, bel maggio che arriva!’, Piccolo studio, Primo dolore, Canzone del mietitore.

Per i più grandi

***(senza nome), Il cavaliere, Canzoncina della messe, ***(senza nome), Lo straniero, ***(senza nome), Canzone di marinai italiani, Inverno II, Canzone nordica, Corale figurato.

Il Corale figurato eseguito all’organo ha chiuso in maniera trionfale l’esibizione mirabilmente eseguita dal maestro Carnini che, pervaso dalla commozione, ha voluto dedicare l’omaggio al grande compositore tedesco alla memoria della moglie Lucia De Laurentiis, anch’ella musicista, da poco scomparsa. A richiesta del dicitore Pino Insegno, estasiato da tanta maestria, assecondato a sua volta dal numeroso pubblico competente presente nella Sala Accademica, è stato concesso il bis di uno dei brani senza nome.

Un’acclamazione di alcuni minuti ha tributato il giusto riconoscimento a un formidabile compositore e interprete musicale che con la propria nobile iniziativa ha inteso ancora una volta sensibilizzare le istituzioni affinché, con la realizzazione dell’Organo, sia finalmente compiuta l’opera che la città di Roma e il suo prestigioso Auditorium reclama e merita.

Sebastiano Biancheri e Manuela Lucchini