Valmontone, esposte le opere d’arte degli artisti sordi del Lazio

A Palazzo Doria Pamphilj resterà allestita la mostra delle opere di 25 artisti provenienti da tutta le regione

Fino al 13 dicembre, presso la sala esposizioni del Palazzo Doria Pamphilj di Valmontone, resterà allestita la bellissima “Mostra di Pittura Artisti Sordi”, l’eccezionale esposizione di opere d’arte di artisti sordi realizzata in occasione del decennale di fondazione ed apertura dell’Associazione culturale ricreativa e sportiva Sordi “Valle del Sacco”.

Il pittore, e coordinatore della mostra, Attilio Francavilla ha coinvolto per questa splendida iniziativa ben 25 artisti sordi (ed un non vedente) provenienti da tutto il Lazio, tra cui spiccano nomi di fama internazionale come il Cavalier Ludovico Graziani, Presidente della “Leonardo Da Vinci Arte – onlus“, il Maestro d’arte Carlo Fantauzzi, il pittore Mario Di Martino ed il presidente dell’associazione“Venerearte – Behepeapte” Gennaro Ponticelli.

In occasione dell’inaugurazione, Giancarlo Severini, presidente dell’Associazione Sordi Valle del Sacco, si è detto lusingato di ospitare nella propria terra artisti di tale calibro e ha ringraziato pubblicamente la sempre attenta collaborazione del sindaco di Valmontone, Alberto Latini e del vice sindaco e assessore alla cultura, Eleonora Mattia. Dopo il mese della cultura Pamphilia, e l’inaugurazione del restaurato Salone del Principe, ancora una volta  Palazzo Doria Pamphilj accoglie un’iniziativa artistica e culturale di altissimo livello che ha offerto l’occasione per aprire le porte delle sue meravigliose sale agli artisti sordi, e a tutti i visitatori, in una visita guidata con interpretazione simultanea in LIS (Lingua dei segni italiana), a cura della dottoressa Francesca Fantauzzi Interprete LIS .

Con questa iniziativa – commenta la Mattia – si è voluto rompere il muro del silenzio, dando voce all’arte visiva quale straordinaria forma di comunicazione come l’Arte Universale che, senza lingua vocale, consente a sordi ed udenti di riconoscersi senza alcuna disparità“. 

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