Valmontone. La triste realtà degli animali del circo Rinaldo Orfei

Tutti trasmettono un sentimento di tristezza che traspare dal loro aspetto e comportamento. Un ippopotamo reso apatico, ristretto in pochi metri

Fino a quando eravamo bambini ragionavamo da bambini, ma ora che non lo siamo più – direbbe Paolo l'apostolo – sarebbe bene che ragionassimo da adulti. Chi di noi, nell'infanzia, non era entusiasta, gioioso quando un circo montava il tendone nel proprio paese, quartiere? Le esibizioni di clowns e acrobati sono irresistibili per i bambini, e i numeri con gli animali rappresentano un'attrazione particolare per loro: gli scimpanzè, i cavalli, le foche, gli elefanti e i leoni sono creature misteriose, lontane dalla loro quotidianità, suscitano simpatia e alcune incutono anche timore.

In Italia, nonostante la maggioranza degli italiani sia contraria all'uso degli animali nei circhi, la legge di riferimento sui circhi è rimasta pressoché la stessa dal 1968, nonostante siano passati 45 anni e il modo in cui la società si rapporta agli animali sia radicalmente cambiato in molti settori.

Nel nostro Paese non esistono restrizioni quantitative o di specie all'uso di animali nei circhi, i quali possono contare anche su finanziamenti pubblici milionari erogati dal Ministero dei Beni Culturali, Spettacolo e Turismo. Attualmente ci sono circa 2000 animali detenuti in poco più di 100 circhi, e i circhi italiani detengono un numero elevatissimo di animali provenienti da specie in via di estinzione quali elefanti, tigri e leoni, ippopotami, rinoceronti e altri.

Queste strutture viaggiano continuamente in Italia e all'estero, trasportando per migliaia di chilometri animali in gabbie e camion e forzandoli ad esibirsi e fare spettacoli per sopravvivere in condizioni che non hanno nulla in comune con le loro esigenze etologiche.

I circhi a volte cambiano nome e insegne o si raggruppano tra loro, spesso possono affittare animali da altri circhi o spettacoli. I controlli e le tracciabilità sono quindi particolarmente difficili.

A Valmontone il circo Rinaldo Orfei ha ottenuto l'autorizzazione del Comune ad occupare l'area destinata ai circhi in via della Pace, dove ha montato il caratteristico tendone a strisce. Dalla strada risaltano le scritte a caratteri cubitali sui tetti di due camion:"Circo l'Inimitabile". Sul prato oltre le roulotte e i camion sono visibili gli attori "involontari"dello spettacolo: un ippopotamo disteso, immobile, costretto nello spazio di pochi metri, l'interno del camion che lo contiene durante il trasporto non gli consente di muoversi, di voltarsi.

Mi vengono in mente le scene nei parchi africani, dove gli ippopotami nuotano nei fiumi per diletto e per cercare nuovi pascoli, e questo povero esemplare reso apatico, senza speranza; più in là una coppia di struzzi delimitata da un piccolo recinto, uno accovacciato, l'altro ritto.

Questi uccelli corridori hanno bisogno tutto l'anno di un ampio spazio per muoversi; poi un elefante, i cui movimenti ripetitivi come l'andare avanti e indietro mostrano una volta di più lo stress al quale sono sottoposti; una zebra, dei bisonti, tutti trasmettono un sentimento di tristezza che traspare dal loro aspetto e comportamento. Personalmente non concederei mai l'autorizzazione a un circo che usa animali per perpetrare nei loro confronti le ingiustizie sopra descritte, e tanto meno assisterei ad uno spettacolo del genere, per non essere complice degli abusi sugli animali.

Per una completa informazione, va segnalato l'impegno della Lav, che ringraziamo per il prezioso contributo, che sta lavorando "a tutto spiano" per l'abolizione del finanziamento pubblico ai circhi con animali, la proibizione dell'uso degli animali nei circhi e la riconversione del settore Circhi ad altre attività senza animali. Oltre 100 deputati del Parlamento Europeo hanno sollecitato urgentemente la dismissione degli animali dai circhi ai diversi Ministri dei singoli Stati dell' Unione Europea.    

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