Valmontone, si risparmia su tutto, anche sulla bandiera

Drappi sporchi, molti quelli sbiaditi, alcuni strappati. A cominciare dalla sede Comunale, a quella della scuola Oreste Giorgi

Si risparmia su tutto, anche sulla bandiera. Quelle esposte sugli edifici pubblici dovrebbero mantenere un minimo di decoro. A Valmontone non è così. A cominciare dalla sede Comunale, a quella della scuola Oreste Giorgi. Non si capisce se è per mancanza di qualche decina di euro, tanto è il costo di una bandiera specie all’ingrosso, o per disinteresse. Un rapido giro in città, ieri 1 maggio festa nazionale, ha confermato quanto già in essere da tanto tempo e segnalatoci dai nostri lettori: drappi sporchi, molti quelli sbiaditi, alcuni strappati. I nostri lettori, cittadini di Valmontone, definisco “pietoso" lo stato "in cui versa la bandiera Italiana". I vessilli sono strappati in più punti e offrono uno spettacolo davvero desolante.

La materia è regolata dalla legge 5 febbraio 1998, n. 22, e dal D.P.R. 7 aprile 2000, n. 121, che stabiliscono criteri e modalità di esposizione della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione Europea all’esterno degli edifici sedi di uffici pubblici e istituzioni; a tale proposito giova ribadire quanto disposto dall’art. 9, del citato D.P.R. n. 121/2000: “Le bandiere sono esposte in buono stato e correttamente dispiegate; né su di esse, né sull’asta che le reca, si applicano figure scritte o lettere di alcun tipo".

“Serve una sanzione per il mancato rispetto del decoro della Bandiera. La condizione del Tricolore sugli Uffici pubblici è avvilente. In molti casi sembra un pezzo di stoffa di tre colori avvolto all’asta”. Lo ha detto il prefetto Francesco Tagliente, nella veste di delegato nazionale ai rapporti istituzionali dell’ANCRI, nel corso dell’incontro dibattito che ha preceduto la cerimonia di consegna di un nuovo Tricolore al Comune di Montescaglioso, Matera, il 27 aprile scorso. 

“Il Tricolore è il simbolo dell’unità nazionale e dovrebbe rappresentare per tutti l’orgoglio di essere italiani. Non c’è spettacolo più avvilente per un cittadino che vedere la bandiera della propria nazione logora, sporca o addirittura stracciata. Il valore e il significato della Bandiera dovrebbero di per sé indurre a una maggiore cura e attenzione da parte dei responsabili dei diversi enti. Purtroppo questo non sempre accade. Purtroppo, queste belle prescrizioni sono prive di sanzione e nessuno, salvo rari casi, si è mai degnato di occuparsene”.

Le dichiarazioni del prefetto Tagliente per Agenparl, che ha aggiunto: “Una sporadica iniziativa, per provare a far sanzionare la violazione di queste prescrizioni si rinviene negli atti parlamentari nove anni fa, un gruppo di parlamentari, presentò un testo con cui si progettava la contravvenzione di 500 euro, elevabili a 2.000 in caso di recidività, a carico del contravventore alle disposizioni in materia di decoro del Tricolore. Questa iniziativa parlamentare non fu mai esaminata né in Commissione, né in Assemblea. E` evidente il totale disinteresse generale. L’Associazione degli insigniti al merito della Repubblica (ANCRI) ha, quindi, deciso di levare un grido di denuncia e di dolore con una serie di iniziative finalizzate a promuovere il Rispetto dei valori fondanti della nostra Repubblica e della nostra Costituzione Repubblicana, il rispetto Tricolore, della persona, della legalità. Se non portassimo rispetto per la nostra Bandiera come potremmo parlare di decoro urbano, di educazione al rispetto e alla legalità? Con quale autorevolezza potremmo presentarci ai giovani per parlare di rispetto dei valori? Cosa risponderemmo a un giovane che ci dovesse contestare la scarsa attenzione per questi valori? Voglio rivolgere un appello all’Associazione nazionale comuni di Italia (ANCI), al futuro Governo e a tutti i nuovi parlamentari. Assumete ogni consentita iniziativa per far rispettare il nostro e vostro Tricolore. Sono convinto che il problema sia risolvibile prevedendo una sanzione, sia pure lieve per chi viola le prescrizioni previste dal Regolamento sulla disciplina dell’uso delle Bandiere”.

L'auspicio è che il simbolo dello Stato italiano a Valmontone possa tornare a garrire in condizioni tali da poter suscitare l'orgoglio di ogni cittadino.

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