Viterbo, botte e minacce di morte alla moglie e al figlio

Un uomo di 50 anni ha perso la testa per la gelosia ed è stato allontanato dalla casa

Non ne poteva più e alla fine ha deciso di vuotare il sacco, esausta per gli atteggiamenti ossessivi e al limite del patologico da parte del marito geloso. L'ennesimo caso di violenza sulle donne si è registrato a Viterbo, dove una donna ha denunciato ai poliziotti della Squadra Mobile, guidati da Fabio Zamapaglione, il marito, un uomo di 50 anni.

Stando alla versione della signora, i fatti sarebbero accaduti tra il novembre 2013 e il maggio 2014, periodo durante il quale la gelosia del coniuge era divenuta incontrollabile, al punto da trascendere in violenza fisica e psicologica. Il marito violento, infatti, la accusava di avere altri uomini e per tale ragione le aveva di fatto sequestrato il cellulare e le intimava di non uscire di casa. Ma, ancor peggio, la donna veniva insultata, picchiata e minacciata di morte.

Le minacce si estendevano anche al figlio, per giunta minorenne. Sarebbe stato l'atteggiamento aggressivo nei suoi confronti la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha quindi spinto la donna a trovare il coraggio di denunciare il marito, il quale le aveva severamente proibito di rivolgersi alle autorità.

Per fortuna, la vittima si è ribellata e ha raccontato tutto agli uomini della Mobile, che hanno ritenuto attendibile la sua versione, anche perché vi sarebbero testimoni che hanno confermato le violenze. Alla luce di tutto questo, il tribunale di Viterbo ha autorizzato il provvedimento di allontanamento dalla casa, con l'aggiunta del divieto di frequentare i posti dove si reca la consorte.

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