Viterbo, perseguita la ex con minacce e ricatti: “Pagherai tutto”

Divieto di avvicinamento per un 50enne che ha minacciato la ex di pubblicare particolari intimi su Facebook e di rivelare fatti privati della figlia minorenne

Nel tardo pomeriggio di ieri personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile della Questura di Viterbo ha notificato la misura cautelare del Divieto di Avvicinamento ad un cinquantenne,  residente nelle provincia di Viterbo. Il provvedimento restrittivo scaturisce da una riservata attività investigativa sorta a seguito di numerose denunce da parte di una donna che aveva avuto una breve relazione con l’uomo.

Ma il cinquantenne,  al termine del loro rapporto, aveva effettuato continue e  pressioni sulla donna per indurla a riprendere la relazione, minacciando di divulgare notizie private alla figlia minore e addirittura il suicidio se ciò non fosse avvenuto. Le ripetute e continuate molestie telefoniche, indirizzate anche all’ex marito, venivano  effettuate anche tramite l’invio di SMS,  il tutto sempre con l’intimidazione di rivelare particolari privati della loro relazione alla figlia minore.

L’uomo addirittura minacciava che,  se non ci fosse stato una riavvicinamento della donna,  avrebbe pubblicato su Facebook foto e particolari intimi della loro relazione.  Tutto ciò ha assunto ancora più gravità dal momento che, appreso delle numerose denunce presentate dalla vittima,  il cinquantenne  continuava ad inviare messaggi denigrandola  e deridendola.

Il comportamento vessatorio dell’uomo si faceva nel corso del tempo talmente assillante  che ingenerava nei confronti della vittima e della figlia  uno stato di profonda prostrazione psicologica tale da costringerle a cambiare addirittura la residenza e l’autovettura. In 18 giorni l’uomo è arrivato ad inviare ben 140 messaggi, alcuni dei quali con contenuto particolarmente minaccioso come “ ti faccio toccare il fondo”, “ti trovo di persona” “pagherai per quello che hai fatto”, “pagherai con gli interessi”.

 

 

 

 

In considerazione di tali gravi fatti, la Procura della Repubblica  di Viterbo richiedeva ed otteneva dal GIP competente  il provvedimento del Divieto di Avvicinamento che, non solo  proibisce all’uomo  di avvicinarsi  ai luoghi  abitualmente frequentati dalla donna, dalla sua famiglia e dall’ex compagno, ma lo obbliga a mantenersi ad una  distanza  di 200 metri  da tali zone  nonché gli vieta soprattutto di comunicare, attraverso qualsiasi mezzo, con le tutte  le persone molestate.

 

 

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