Amore dopo i 65: balli, viaggi ma c’è di più

Nei 149 Centri romani 90.000 anziani cercano l’occasione per vivere al meglio questa porzione di vita e concedersi quello che non si è avuto prima

Clara 68 anni, parla con Maria, 72: “Franco s’è avvicinato e m’ha detto: Sei una bambola!” Risate. “Ma chi ce crede?” “Te vole conquistà!”

Gianni, 75 anni sta ballando da solo mentre accanto a lui delle coppiette strette strette si muovono piano sulla mattonella.

Francesca, 71 anni, invita a ballare Gianni: “Che stai a fa? Balla con me no?”

“Ma tu sei già fidanzata!”

“No macché ce semo lasciati ieri!”

Roma sud. Estate. Centro anziani. 4 del pomeriggio. La sala è affollata. I Ricchi e Poveri cantano “Sarà perché ti amo”. Ci saranno almeno 100 persone d’età superiore ai 65 anni che parlano, ballano, ridono tra loro. Quando parte l’hully gully si dispongono in fila come negli anni ’70. Però qui va molto il liscio, la polketta, i balli popolari divertenti.

Ma qui nasce qualche storia d’amore?

“Eeeeeh hai voglia, eccome no?!”

“Nascono e durano!” sentenzia una signora molto elegante che sta vicina ad un signore altrettanto ben vestito. È con lui che è nata la storia? “Siiii con lui con lui” Ma fate solo balli e cene o c’è qualcos’altro?  “C’è c’è…” Mi rivolgo a lui. Conferma? “Si fa ma non si dice!” “È un signore il mio fidanzato!” dice soddisfatta la donna. Ma è tutto naturale? “Dipende…” sospira il signore. “A volte si a volte ci vuole l’aiutino.”

L’amore non ha età si dice ed è proprio così. Qui si viene a rimorchiare come si faceva una volta, con desiderio ma anche con cortesia, con rispetto. Il corteggiamento può essere lungo o breve ma non necessariamente prevede che si vada a letto, ci può stare, però quello che più conta è passare del tempo in compagnia, sfuggire alla solitudine, ai pensieri, alla noia e al pericolo di sentirsi inutili.

I nati tra il 1945 e il 1964 sono 15 milioni in Italia, sono loro che non pensano sia terminata la vita. I figli se ne sono andati per la loro strada, si fanno vedere poco, magari vivono lontano, restano pochi amici per riempire la giornata ma niente riempie il cuore come una storia d’amore. Deve aver pensato questo Antonio, quando ha iniziato a corteggiare con insistenza Laura, più giovane di lui. Ambedue vedovi che vivono nello stesso quartiere, il Tuscolano. Antonio si è dichiarato una sera dopo un valzer ma lei ha rifiutato. Allora lui ha incominciato a mandarle delle rose, ad aspettarla alla fermata della metropolitana, al banco del mercato dove lei fa la spesa. Le mette biglietti e lettere con poesie d’amore nella buca della posta. Finché un giorno Laura si stanca va alla Caserma dei Carabinieri. Un uomo mi molesta, mi pedina tutto il giorno, ovunque vado, dice. Mi fa una corte serrata, non mi lascia mai in pace. Signora le sue generalità?  Ho 87 anni. 87??? La guarda sorpreso il brigadiere, e l’uomo che la molesta? Lui? Ne ha più di 90 credo, 92…  Si perché non tutte le storie vanno a lieto fine. L’anziano è selettivo, vuole scegliere. Non è che uno si accontenta data l’età, anzi.

Il peso del passato con le delusioni e i ricordi li ha resi esigenti. Se uno deve impiegare il tempo che rimane, sia quello che sia, meglio impiegarlo bene, che ci sia soddisfazione. Dopo i 65 anni uomini e donne sono liberi da impegni, se sono in pensione o se sono rimasti soli perché il partner di una vita è deceduto o se n’è andato in seguito a un divorzio.  Innamorarsi è una occasione per una nuova vita, forse l’ultima, bisogna giocarsela bene.

Anche la persona anziana ha bisogno di sentirsi amata, di percepire attenzione e affetto, di avere una vita sessuale. Numerosi studi affermano che tra i 70 e gli 80 anni il 63% degli uomini e il 28% delle donne sono sessualmente attivi; pertanto il sesso anche in età avanzata riveste un ruolo significativo, rappresenta l’espressione più intima del rapporto col partner. Negli ultimi trent’anni, grazie al miglioramento delle condizioni di salute e della qualità di vita degli anziani, c’è sempre maggior attenzione nei riguardi delle esperienze sessuali.

Magari inizialmente non ci si crede molto. Il cuore è atrofizzato. Disabituato a palpitare, Ma poi se ti metti in pista succede tutto come quando avevi 20 anni, solo che ora sai come gestirti e non t’illudi. Per questo i centri anziani sono fondamentali per smuovere anche le persone timide e sole a favorire quegli incontri che possano cambiare la propria vita di relazione.

Il Comune vuole favorire l’integrazione generazionale

Roma Capitale ospita 149 Centri Sociali Anziani per un totale di circa 90mila iscritti, in prevalenza con oltre 70 anni di età. Nelle strutture vengono svolte attività ricreative sociali, culturali e attività per promuovere l’invecchiamento attivo e la cittadinanza attiva.

Recentemente il Comune di Roma ha dichiarato di voler investire circa 162mila euro per migliorare i Centri Sociali Anziani.

L’Amministrazione intende rendere i Centri veri e propri presidi aperti ai cittadini, in un’ottica di aggregazione e socializzazione, assicurando così piena attuazione alle proprie linee programmatiche.

“La costruzione di una comunità solidale necessità del contributo e del coinvolgimento di tutti. Per questo vogliamo valorizzare i Centri Sociali Anziani come fulcro per l’aggregazione e l’incontro tra i cittadini, rendendoli punti di riferimento quotidiani. Favorire le relazioni interpersonali e l’integrazione con i servizi territoriali è inoltre un importante strumento per superare criticità legate alla terza come la solitudine e l’isolamento. Questi progetti consentiranno di produrre reti con gli studenti e di recuperare la forza del confronto, anche tramite il racconto orale. La trasmissione di testimonianze, esperienze e saperi garantisce una crescita a beneficio di tutta la collettività. Oggi presentiamo iniziative dal forte impatto che saranno suggellate da un’ulteriore novità: è in fase avanzata la scrittura del nuovo Regolamento per i Centri Anziani”, spiega l’assessora alla Persona, Scuola e Comunità Solidale Laura Baldassarre.

Com’è l’amore dopo i 65 anni?

I divorzi dopo i 60 anni sono in forte aumento. Si vede che una volta risolta la questione figli, le coppie devono fare quei conti con sé stessi che si sono rimandati per troppo tempo. Il problema di un divorzio non è però solo sentimentale. Il vero ostacolo è l’aspetto economico. Per la maggioranza delle coppie si profila più l’ipotesi di separati in casa che quella del ricostruirsi una vita da soli.

Oggi però molte donne sono più indipendenti, grazie al fatto che abbiano lavorato e godano di una pensione personale, che le rende autonome. Hanno anche delle aspettative in più. Ma innamorarsi dopo i 60 anni e oltre non è esattamente la stessa cosa di quando succede a 20. Si forse le emozioni, il batticuore, le paure hanno gli stessi effetti sull’animo di una donna ma è il contorno che è differente. Intanto non è più l’attrazione fisica quello che conta principalmente. C’è un vero e proprio blocco emotivo da dover superare, che deriva dalla perdita della persona amata o dal divorzio, che alla fine è sempre un lutto da elaborare e anche un po’ di vergogna per quello che possono pensare i figli.

La maggiore consapevolezza, l’esperienza nella terza età ti aiuta a mirare alle cose che veramente contano in una relazione, come volere il bene della persona amata, una maggiore disponibilità alla complicità, alla tolleranza, alla fedeltà. Si cerca un sogno reciproco. Fare delle cose assieme, aiutarsi, non sentirsi più soli. La sessualità fa parte di questa complicità ma non come passione genitale bensì come dono di sé l’uno all’altra.

La donna non cerca un uomo che la confronti con le trentenni ma che sia interessato ad altre qualità meno fisiche, diciamo, che può possedere certamente anche una trentenne ma che più facilmente albergano in una donna matura. Il gioco è sempre lo stesso. La donna vuole sentirsi amata e desiderata, cerca stabilità e sicurezza. L’uomo cerca in fondo le stesse cose. Una compagna con cui condividere ancora un’avventura, con cui sentirsi vivo e con un futuro. Queste coppie non devono ascoltare i figli. Loro, spesso, cercano la conservazione. Sono giustamente legati alla vecchia immagine della coppia genitoriale, che vorrebbero vedere immanente. Ma la vita ci riserva sorprese e i figli dovrebbero per prima cosa volere il meglio per entrambe i propri genitori. Un matrimonio in tarda età spesso comporta problemi legali di eredità. I figli temono di essere danneggiati dalla nuova coppia che si viene a formare e anche per questo non la vedono di buon occhio. Non vanno ascoltati. Una nuova relazione è un viaggio con le incognite e le sorprese di ogni nuova avventura. Va vissuta interamente con la persona amata, senza interferenze.

Il vantaggio degli anziani di oggi è che appartengono a una generazione che fin da giovane ha voluto e saputo parlare di sesso, discutere e capire.  Arrivano a questa stagione della vita con una mentalità più aperta dei loro genitori. Il sesso non è più un tabù, se ne parla apertamente e, nel caso ci si rivolge allo specialista. Il cinema che, a volte sa registrare i cambiamenti della società, ne parla esplicitamente e pellicole come “Qualcosa è cambiato”, “Il matrimonio che vorrei”, “Settimo cielo” descrivono meglio di tante parole che cosa sia l’amore nella terza età.

“La vita sessuale e affettiva in età senile, non solo non scompare, ma può ulteriormente svilupparsi, esprimersi, modificarsi per mantenere e garantire un benessere psicologico, emotivo e fisico.” Sostiene Erika Fava, psicoterapeuta presso “Residenze Anni Azzurri”, che prepara il personale per i Centri Anziani. “ È possibile affermare che il soddisfacimento per la propria vita sessuale assuma in senescenza una dimensione ancora più rilevante, perché la persona anziana ha bisogno di continuare a sentirsi amata, a percepire attenzione e affetto, a sentirsi soggetto e oggetto di interesse sessuale.”

Mostrare tutto di sé nel rapporto con l’altro

In una recente intervista su “PanoramaJane Fonda, sex symbol degli anni ‘60/’70 parla apertamente della propria sessualità senza pudori. Oggi a 74 anni, l’attrice americana parla dell’intimità come dell’aspetto fondamentale della sua relazione amorosa attuale:

Intimità significa smettere di nascondere quelle cose di me che non mi sembravano perfette o piacevoli, smettere di lasciarle fuori dalla relazione. L’intimità si crea quando hai abbastanza fiducia per mostrare tutto di te nel rapporto con l’altro.”

L’intimità non è facile da raggiungere. In genere viene esclusa da molti rapporti, specie quelli in giovane età. Si fa sesso ma non ci si svela completamente con l’altro. Paure e timidezza, incertezze prendono il sopravvento.

Prosegue Jane Fonda: “Capire la propria sessualità dopo i 50 anni è fondamentale. E questo implica la conoscenza di come cambiano i corpi, sia per gli uomini sia per le donne. Quello che si può fare è provare quegli espedienti, o cambiamenti, che possono migliorare l’esperienza sessuale. Per esempio ci sono film erotici fatti per le donne, e spesso girati da donne, che possono essere stimolanti e utili. Gli uomini di una certa età hanno bisogno di una stimolazione più lunga e intensa, e questo include anche la stimolazione visiva. Se il film è quello giusto, beh, piacerà a entrambi; e se è la donna a scegliere aiuterà il rapporto, anche se può non essere sufficiente per eccitare il partner.”

Oggi la medicina viene incontro alle esigenze legate alle disfunzioni che arrivano con l’età ma non è che una pillola risolve tutta da sola. Occorre una partecipazione emozionale che favorisca l’espletamento dell’atto in tutte le sue componenti psichiche ed emotive.

“I farmaci per la disfunzione erettiva possono essere soluzioni meravigliose per il problema, comune agli anziani, dell’afflusso di sangue al pene. Però devono essere usati correttamente e soprattutto mai a discapito dei preliminari. L’uomo non può mandare giù una pillola e aspettarsi che improvvisamente la donna abbia desiderio. Dopo i 50 anni, i preliminari diventano importantissimi per la donna e i film, i giocattoli, le candele, i massaggi, insomma tutti questi aiuti sono lì per migliorare il rapporto. E vi assicuro che può essere meglio che a 20 anni.”

Incredibile Jane! Sembra dire, se ci riesco io ci possono riuscire tutti. Sappiamo che la frequenza dei rapporti sessuali non diminuisce con gli anni e dopo gli 80 ancora permane. Diminuisce il desiderio magari ma non il bisogno di intimità e di partecipazione. Gioca un ruolo fondamentale l’affetto, la fiducia per il partner. Fantasie, ricordi e immaginazione fanno il resto, per arrivare al piacere ci sono tante tecniche e maniere, l’importante è creare il nido d’amore entro il quale tutto si possa vivere e realizzare in armonia e reciproca soddisfazione e per questo occorre che ci sia più comprensione e tolleranza, anzi simpatia verso la sessualità degli anziani da parte della comunità di amici, parenti e delle stesse istituzioni.

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