Autostrada Lazio-Abruzzo: entro il 2030 stangata del 375%. Regioni protestano contro rincaro

Prevista entro il 2030 una stangata dei prezzi dei pedaggi dell’autostrada A24 e A25. I sindaci e i parlamentari delle regioni chiedono un confronto con Draghi

Autostrada A24 A25

Continua la lotta contro il boom pedaggi sull’autostrada A24 e A25. Cento sindaci della regione Lazio e dell’Abruzzo hanno appreso che gli aumenti programmati dal 1° luglio potrebbero non essere gli unici previsti. Infatti, entro il 2030 si potrebbe arrivare perfino ad un aumento del 375%.

La proposta presentata dal commissario ad acta Sergio Fiorentino è assolutamente inaccettabile. Ci stiamo già battendo da mesi contro l’aumento del 34% del pedaggio che scatterà il 1° luglio e ci sembra inaudito proporre un nuova stangata di questa portata. Ci chiediamo se qualcuno abbia veramente compreso in che situazione ci troviamo. Noi diciamo stop agli aumenti, chiediamo la messa in sicurezza delle due autostrade e un incontro con il governo per definire una questione che ha portato solo all’aumento dei pedaggi e ad una totale assenza di programmazione e di investimenti per una arteria strategica per il Lazio e l’Abruzzo“. Queste sono state le parole di Vela Nazzarro, sindaca di Carsoli e coordinatrice del Comitato.

Questo piano economico presentato dal commissario vede coinvolti la Strada dei Parchi, ossia il concessionario dei due tronchi autostradali, e il Ministero dei Trasporti.

Autostrada A24 A25

Stangata da 375% sul prezzo dell’autostrada Lazio-Abruzzo peserà sui pendolari

Innalzamento dei prezzi previsto nei pedaggi presenti nell’autostrada Lazio-Abruzzo peserà sui pendolari di Roma, Tivoli, Carsoli, Subiaco, Castel Madama, Valle dell’Aniene, L’Aquila, Avezzano e Pescara.

Per questo motivo contro questa previsione si è schierato anche il presidente dell’Abruzzo Marco Marsilio che ha scritto a Draghi.

100 sindaci e ben 51 parlamentari di tutti i partiti, da Pd a Fratelli d’Italia, hanno chiesto un incontro con il presidente del Consiglio. A24 e A25 “rappresentano una infrastruttura strategica tra i versanti Tirreno e Adriatico“. Dunque, per queste ragioni il comitato dei sindaci chiedere di tornare in piazza e chiedere ai deputati e i senatori di unirsi alla lotta.

La prima manifestazione è prevista dopo pasqua nella giornata del 23 aprile davanti a 12 caselli autostradali di Lazio e Abruzzo per dire stop agli aumenti. Mentre un’altra è stata programmata per il 7 maggio.