Cacciatori piemontesi dichiarano guerra al lupo

“Lupi piemontesi: abbiamo fatto 30… facciamo 31?”

La pagina social de "Il Nuovo Cacciatore Piemontese" titola così uno dei suoi numerosissimi interventi dedicati al lupo. Foto, video, notizie varie a lui dedicate come non si vedevano da anni in Italia. Una vera e propria calamità, a sentir loro, un pericolo per la popolazione che va risolto al più presto e con buona pace della buon'anima di Cappuccetto Rosso che, di boschi, nonne e lupetti, ne masticava (almeno sulle pagine delle fiabe dei Fratelli Grimm).

Sulle vicende piemontesi che riguardano i lupi, non c'è molto da aggiungere, dicono anzi scrivono tutto loro e con dovizia di particolari. "Dalla Val Susa, si legge, giunge la notizia che sarebbe stato recuperato morto l'ennesimo il lupo (testuale) e sarebbe il 31° da che abbiamo preso a tenerne il conto a gennaio 2016. I lupi, prosegue il comunicato, si avvicinano sempre di più alle strade e centri urbani alla ricerca di cibo o forse di altri compagni ma certo che la selvaggina ungulata di cui dovrebbero nutrirsi è in fortissimo calo in quelle zone e (sottolineano loro stessi) noi cacciatori lo sappiamo benissimo".

Poi la richiesta di aiuto alle Istituzioni: "…dove sono gli esperti? Cosa faranno ora? Diranno ancora che non c'è nulla da temere e che i lupi non attaccano mai, Giaveno a parte, l'uomo? Noi, concludono, non lo sappiamo ma Federcaccia Piemonte si sta organizzando per presentare un esposto al fine di fare chiarezza su tutta la situazione. Prima che accada l'irreparabile!". L'irreparabile? Addirittura? Il ritrovamento di un lupo morto sul ciglio di una strada, rappresentato dalle immagini pubblicate da loro stessi e che riproponiamo, non sembrano far ritenere che lo sfortunato esemplare fosse in quel luogo per preparare un "attacco al villaggio". In ogni caso il loro pensiero appare chiaro. Vanno eliminati. Punto e basta. A margine, sembra che, poi, dopo il rinvenimento del lupo morto, avvenuto una decina di giorni fa, il corpo sia sparito. Come sia stato ucciso non ci è dato, al momento sapere.

Nel frattempo, a Roma, la Conferenza Stato Regioni ha nuovamente rinviato la decisione relativa al cosiddetto Piano di Conservazione del Lupo che prevede le doppiette come cura dello pseudo problema. In attesa di sapere cosa deciderà il Ministro, se fossi un lupo mi preoccuperei e non poco. Se le argomentazioni a favore della caccia fuori stagione sono quelle pubblicate sopra, c'è poco da stare allegri. La Conservazione del Lupo affidata ai Fratelli Grimm? Meglio stare lontani dal bosco. E non mi riferisco a Cappuccetto Rosso.

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