Casa disabitata: non devi assolutamente fare questo errore madornale | Ti rubano un sacco di soldi da anni
Non commettere questo errore con le case disabitate. Ci perdi tantissimi soldi.
Soprattutto in Italia, moltissime famiglie mettono da parte per anni un bel gruzzoletto di soldi destinato all’acquisto di un piccolo appartamento in qualche località vacanziera. C’è chi preferisce il mare e chi la montagna: ovunque sia, però, questa casa permette di staccare la spina e di godersi qualche giorno di relax quando si vuole, senza dover prenotare alcun hotel.
In molti casi, chi possiede queste case le mantiene disabitate dall’autunno fino alla primavera, per poi tornare a viverci in modo più assiduo durante l’estate o, in ogni caso, nei periodi di vacanza. Ci sono poi tante persone che, per eredità o per altri motivi, possiedono più di un’abitazione e, vivendo solo in una di queste, ne ha diverse completamente disabitate.
Se anche voi possedete una o più case nelle quali non vivete stabilmente è importante che conosciate alcuni dettagli in merito alla loro gestione: eventuali errori, infatti, potrebbero farvi spendere molti più soldi di quanti già questi immobili ne richiedono.
Seconda casa disabitata, occhi aperti
La casa, a livello legislativo, si definisce disabitata se non viene utilizzata dal proprietario e dal suo nucleo famigliare per la maggior parte dell’anno. A differenza della casa inutilizzabile, quella disabitata è arredata ed ha gli allacciamenti di acqua, luce e gas. Su queste case vi si paga l’Imu come seconda casa, tassa che viene scontata se e solo se l’abitazione oltre ad essere disabitata è anche inagibile.
Su queste case si paga anche la Tari, la tassa sui rifiuti: l’unico modo per non versarla è quello di riuscire a dimostrare che l’abitazione sia inutilizzata e questo sussiste se è priva di arredo o se non ha le allacciature di gas, acqua ed energia elettrica.
Quali altre tasse si pagano
In merito al canone Rai, anche nel caso in cui nell’immobile disabitato ci sia un televisore, questa tassa non si paga: questa imposta, infatti, vale solo per gli immobili nei quali il contribuente vive stabilmente ed ha la residenza.
Per quanto riguarda l’Irpef, invece, nel caso in cui l’immobile sia nello stesso Comune di Residenza della prima casa del proprietario, allora l’Irpef va versato e l’immobile fa parte del reddito imponibile per il 50% del suo valore. Nel caso in cui invece la casa disabitata sia in un Comune diverso da quello di residenza del contribuente, l’Irpef non è dovuto.