Che Vinitaly troveremo dal 14 al 17 aprile 2024. Ci sarà il riscatto del vino rosso?

L’articolo di Camillo Langone su il Foglio fotografa il mancato approccio giovanile ai vini rossi, per assenza di lettura e cultura e il vino è cultura

Padiglioni del Vinitaly

Che Vinitaly ci si attende dal 14 al 17 aprile 2024, una manifestazione vitivinicola di caratura mondiale. E’ in crisi oppure no? Difficile dirlo ma, se diamo uno sguardo a quanto successo all’ultimo Pro Wein di Dusseldorf, dove si attendevano più di 50.000 presenze di buyer a fronte invece dei 47.000 pervenuti, beh, c’è da chiedersi cosa stia realmente accadendo.

Il vino rosso sembra in crisi nera

Alcuni giornalisti e studiosi del settore hanno già analizzato il fenomeno e le conclusioni non sono per nulla confortanti ma, sono comunque utili ad arginare o limitare l’erosione del mancato consumo annuo di vino, soprattutto il rosso.

Dati statistici e articoli giornalistici, tra cui mi preme evidenziare l’articolo di Camillo Langone del 28 marzo scorso su il Foglio, ben fotografa in modo scientifico-culturale il mancato approccio giovanile ai vini rossi, derivante dall’assenza di lettura e cultura. Dice, infatti, “nessuno studia più il greco e il latino e il vino è cultura“.

E a chi interessa più la cultura? Vedete forse moltiplicarsi le librerie? Oppure molti giovani leggere libri sui mezzi pubblici, sulle panchine dei parchi? Il vino è il mondo classico, è Grecia, è Antica Roma. E dove sono gli amanti del greco e del latino? Quanti citano Alceo? E quanti declamano Orazio? Il vino ovviamente è cristianesimo, fatto sacramento nel corso dell’Ultima Cena, il Giovedì Santo, oggi. Ma il cristianesimo, vedi Pioltello, non vale più la pena nemmeno per i preti. Invece i fenomeni moderni, il no alcol e i superalcolici (distillati da cocktail), non richiedono conoscenza né impegno, non richiedono nemmeno un’anima. Entrambi riguardano solo il corpo, unico orizzonte del presente.

Il vino è cultura e anima

Il no alcol soddisfa il salutismo, lo stolto culto del muscolo mortale, mentre i superalcolici, droga legale, concedono estasi fisica senza le complicazioni delle buone bottiglie. “Il vino sintonizza l’anima su frequenze millenarie” scrive Pietro Castellitto. Ma se l’anima non ce l’hai, e se giudichi i millenni vecchiume, del vino che te ne fai?

Ho voluto riportare in modo integrale questa riflessione, in quanto la ritengo unica rispetto alle varie e molteplici teorie e studi. Una cosa è certa, dati statistici alla mano, i vini rossi italiani e francesi e non solo, perdono quote di mercato mondiale, la crisi generazionale c’è ed è evidente. Dobbiamo fare il conto con il progressivo invecchiamento delle popolazioni, che lasciano spazio alle nuove generazioni con gusti qualitativi e quantitativi diversi e con una attenzione più misurata alle diverse pressioni salutistiche internazionali.

In pochi anni, l’utilizzo dei vini rossi ha lasciato spazio ai vari spumantizzati, birre, cocktail e mixology, e io questo lo vivo percependo dentro casa il cambiamento, con mio figlio e i suoi amici intenti a bere durante i pasti birre e vini bianchi o cocktail, ma non vini rossi.

Un mercato da 130 miliardi di euro

Necessariamente si dovrà pensare a una soluzione in grande e in fretta. I dati riportano che il settore europeo vitivinicolo è un comparto dal valore di circa 130 miliardi di euro l’anno, con un contributo fiscale pari a circa 52 miliardi di euro e circa 3 milioni di personale impiegato.

Occorre quindi un cambio di rotta, soprattutto nelle varie manifestazioni internazionali vitivinicole, nuovi piani di marketing atti all’acquisizione di nuove fette di mercato, così come sta facendo l’organizzazione di Vinitaly in questa nuova edizione, con una attenzione particolare rivolta a nuove strategie comunicative organizzative. Vediamole…

Domenica 14 aprile nel quartiere fieristico di Verona si aprirà la 56 edizione di Vinitaly, oltre 100 mila metri quadrati utilizzati quale mostra espositiva di tutto il potenziale enologico italiano e internazionale, con più di 4000 cantine espositrici, oltre 60 Paesi selezionati dagli organizzatori e circa 30 mila buyer stranieri provenienti da oltre 150 nazioni.

Nei vari padiglioni, saranno presenti diverse aree tematiche e degustazioni, quali:

Organic Hall, salone dedicato al vino biologico certificato prodotto in Italia e all’estero che quest’anno conta più di cento aziende, con la presenza di espositori internazionali provenienti da Austria, Ungheria e Slovenia (area C, nuova posizione).

International Wine Hall, padiglione dei paesi produttori esteri che scelgono Vinitaly quale loro vetrina espositiva, con la Francia e le Maison di Champagne, e il progetto Open Balkan, con le aziende partecipanti di Serbia, Albania e Macedonia del Nord (tensostruttura D).

Mixology, la sezione espositiva che esprime l’arte dei cocktail e della miscelazione di vini, liquori e distillati sulla base dei nuovi trend internazionali. In programma nei quattro giorni di manifestazione, masterclass guidate dai bartender più talentuosi e in voga (1° piano Palaexpo).

Micro Mega Wines – Micro Size e Mega Quality, unità espositiva all’insegna di “piccolo è bello”, ideata dal wine writer Ian D’Agata per Vinitaly. Al centro del progetto le produzioni di nicchia a tiratura limitata (area C, nuova posizione).

The Doctor Wine Selection, sezione curata da Daniele Cernilli, direttore della Guida essenziale ai vini d’Italia, pensato per buyer e horeca (pad. 10 tutti i giorni).

Young to Young, le degustazioni in cui giovani produttori si raccontano a giovani comunicatori del vino sotto la regia dei giornalisti enogastronomici Paolo Massobrio e Paolo Gatti (14, 15 e 16 aprile, sala A, 1° piano, pad. 10).

Tasting dedicati alle produzioni biologiche certificate nell’Organic Hall, in collaborazione con FederBio e Vi.Te. In programma anche Oltre la Doc, la degustazione che festeggia i 50 anni della testata Civiltà del Bere oltre ai numerosi momenti degustativi di espositori, Consorzi e associazioni (14 aprile ore 15.00, sala Tulipano Palaexpo).

Grand Tasting, il panel delle super degustazioni realizzate da Vinitaly che quest’anno vede protagonisti gli spumanti italiani in “Cool under pressure Italy’s sparkling world”, curato dal Master of Wine Gabriele Gorelli (15 aprile ore 11.00 – sala Tulipano Palexpo).

Le denominazioni più rappresentative del panorama enoico del Belpaese in “Le quattro Grandi B” del Vino Italiano: Barbaresco, Barolo, Bolgheri e Brunello, firmato da Ian D’Agata (16 aprile ore 11.00, sala Argento Palaexpo).

Alla scoperta dei mondi nuovi del vino con “Italia-Cina: andata e ritorno, firmato da Ian D’Agata (17 aprile ore 11.00, sala Argento Palaexpo).

Degustazione de “I grandi vini autoctoni italiani”, condotta dall’enologo Riccardo Cotarella (16 aprile ore 15.00, sala Argento Palaexpo).

L’Ais in prima linea al Vinitaly 2024

Degustazioni AIS, quali perpetuo, il tempo infinito del vino, un viaggio nel tempo attraverso il gusto: l’evento vedrà protagonista una selezione di vini perpetui, vere e proprie icone di un’enologia senza tempo quali, metodo classico Terza Via VS De Bartoli, Vecchio Samperi De Bartoli, Zero Infinito Pojer e Sandri, Champagne Henri Giraud PR 2019, Metodo Classico Brut Ansaldi e Perpetuo Origini 1957 Ansaldi (Martedì 16 aprile 2024 Sala Tulipano – Palaexpo, ingresso A1, piano -1, ore 15.00-17.00), evento gratuito su prenotazione con relatori d’eccezione, Sandro Camilli, Presidente AIS, Camillo Privitera, Responsabile Area Eventi e Sociale AIS.

Presentazione AIS “Le Gemme di Vitae 2024”, comprensiva di un banco d’assaggio con le migliori etichette selezionate. Le Gemme sono gli assaggi che hanno ottenuto i punteggi medi più elevati dell’anno. La degustazione rappresenta un viaggio dalle Alpi al Mediterraneo con le migliori etichette recensite sulle 1.328 pagine di Vitae 2024 (Mercoledì 17 aprile 2024, Sala Argento – Palaexpo, ingresso A2, piano -1, ore 11.00 -15.00, evento pubblico gratuito).

Proposte diverse con Enolitech, 7600 metri quadrati dedicati all’innovazione tecnologica applicata alla vitivinicoltura, all’olivicoltura e al beverage, con circa 150 espositori presenti, di cui il 10% provenienti dall’estero, Spagna, Francia, Ungheria, Polonia, Cina e Taiwan (padiglione F).

Non solo degustazioni e proposte ma anche novità con il Vinitaly Design Award (ex Vinitaly Design International Competition), premio destinato al miglior packaging che verrà premiato sabato 13 aprile in occasione della serata di Gala al Teatro Ristori.

Una carrellata di eventi ben organizzati quindi, per dare modo a tutti i partecipanti di poter essere presenti agli stessi senza perderne uno e, da quest’anno, con una marcia in più, pensando all’enoturismo, vanto tutto italiano nel settore agro-alimentare italiano, leader in Europa per fatturato e per capacità di attrarre turisti da ogni parte del mondo, impazienti di scoprire i nostri territori per arte, storia, cultura, cibo e vino.

Proposta enoturistica organizzata da Verona Fiere e Wine News, in collaborazione con i Ministeri del Turismo e dell’Agricoltura, retti rispettivamente dalla ministra Daniela Santanchè e dal ministro Francesco Lollobrigida, probabilmente svelata e presentata al Vinitaly attraverso un percorso ancora da definire.

Molteplici cantine italiane, nel corso degli anni hanno avuto la straordinaria capacità di trasformarsi anche in strutture ricettive, creando al loro interno agriturismi e location di design, tutto ciò, del resto, fa parte della nostra italianità. Non solo cultura, storia, arte e geografia ma forti tradizioni enogastronomiche saldamente legate al vastissimo territorio italiano, queste sono le proposte su cui bisogna puntare per costruire un futuro certo e vincente, utilizzando chiaramente team di persone e consulenti affidabili ed esperti nei vari settori interessati.