Colleferro,8 Marzo iniziative per la Giornata Internazionale della Donna

Nella giornata di domani, appuntamento alle 17:30 a piazza Gobetti, nella panchina rossa della galleria

L'8 marzo – Giornata internazionale della donna – ci ricorda che le donne da sempre sono in prima linea nel difendere i loro diritti e tutto ciò che hanno duramente conquistato per dare dignità alla propria vita. Anche il territorio casilino e lepino non vuole far mancare la vicinanza alle donne, nel particolare periodo storico che stiamo vivendo.

“Nelle nostre società occidentali pacificate i movimenti delle donne lottano per promuovere la parità con gli uomini nell’istruzione, nel salario e rivendicano le stesse opportunità nelle carriere professionali ci spiegano le rappresentanti della Consulta delle donne di Colleferro – in alcuni paesi arabi, asiatici, africani e dove sono in atto conflitti armati le donne devono affrontare la povertà, la schiavitù, lo sfruttamento e una persecuzione senza fine. Dopo secoli, sono le donne a lottare per le donne, nelle associazioni importanti e meno importanti, come volontarie, con grande passione e fiducia per autodeterminare il proprio futuro di libertà. Sono le donne a fare pressione sulle Istituzioni nazionale e locali, che poco o nulla fanno per estirpare le radici della violenza e della discriminazione, a chiedere politiche per promuovere la cultura della parità tra i sessi e a impegnarsi per rinnovare in termini di uguaglianza strutture sociali e famigliari”.

In questa direzione, nella giornata di domani, appuntamento alle 17:30 a piazza Gobetti, nella panchina rossa della galleria. Qui troverete un cesto con un rametto di mimosa (quest’anno non abbonda a causa della neve). “In un percorso di vita e di dolore, le donne occidentali hanno comunque raggiunto importanti traguardiproseguono le ragazze della Consulta delle donnesono inserite nel mondo del lavoro, nelle professioni e nell’imprenditoria, sebbene l’Italia si collochi all’ultimo posto nella graduatoria europea del lavoro femminile. Ma oltre a risultati di sicuro importanti c’è una 'una piaga' diffusa, insopportabile e intollerabile, che dimostra come il processo di cambiamento culturale – lento, troppo lento – che riconosce alla donna gli stessi diritti dell’uomo sia una questione ancora aperta. Ogni 2 giorni, in Italia, una donna viene uccisa, una su tre subisce violenza nel corso della propria vita nell’ambito famigliare e privato delle relazioni affettive. L'accanimento degli uomini verso le donne sembra venire da dentro, il maschilismo è vigore, è vegeto, permea la vita di tante donne che quasi non se ne accorgono. Nei media, nell’informazione e nella pubblicità in TV prevalgono stereotipi sottoculturali, ma condizionanti soprattutto le giovani generazioni. Vorremmo richiamare l’attenzione di tutti sulla scandalosa mancanza di sicurezza nelle città italiane, sul disinteresse delle Istituzioni e dei partiti (troppo impegnati nelle varie e continue campagne elettorali), che non riconoscono alla 'piaga' della violenza e alle politiche di prevenzione carattere prioritario. Vorremmo porre l’attenzione soprattutto sugli organi di polizia preposti al controllo, alla prevenzione e alla repressione dei reati di violenza sulle donne, spesso sottovalutati. A chi ha bisogno e vive nella sofferenza ci sentiamo di dire…. denunciate e informatevi sui centri antiviolenza, non isolatevi! E’ importante prevenire e condividere con altre donne la vostra situazione. Agli uomini ci sentiamo di dire affrontate i vostri problemi e chiedete aiuto per superare con responsabilità ciò che vi tormenta. Scrutate nei vostri cuori e rivolgetevi ai centri di sostegno per uomini che stanno sorgendo un po’ ovunque in Italia. A tutti diciamo non consideriamo l’8 marzo una festa ma una giornata dedicata al progresso civile del mondo”.

Le manifestazioni della Consulta proseguono domenica 11 marzo, alle ore 16,00, con l’evento "L'Arte è Donna" presso il centro sportivo “Isola verde” a Montelanico, organizzato dalla Consulta delle Donne di Montelanico con il patrocinio del Comune, in collaborazione con le Associazioni ‘La Memoria dell'Asino’ e ‘Dafne’.

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