Colleferro, gruppo di genitori ci scrive in merito al PalaRomboli

Un gruppo di genitori e seguaci delle atlete romane: “Siamo rimasti impressionati, non positivamente, dello stato della struttura”

Come spesso accade, domenica scorsa, presso il Palazzetto dello Sport di Colleferro, in viale Europa, si è svolto uno spettacolo di ginnastica. A esibirsi nella struttura colleferrina l’ASD Ginnica 3 e la Polisportiva Majorana, entrambi provenienti da Roma. Un centinaio di atlete, dalle più piccole di quattro anni fino alle atlete agonistiche, hanno messo in scena la famigerata opera “La fabbrica di cioccolato”. Fin qui nulla di strano. A renderci partecipi della manifestazione, un gruppo di genitori e seguaci delle atlete romane, i quali ci hanno inviato anche il materiale fotografico che pubblichiamo in questo spazio, per rendere merito alle loro parole. 

“Siamo rimasti impressionati, non positivamente, dello stato della struttura – ci raccontanto – i cancelli del PalaRomboli sono stati aperti solo quindici minuti prima dell’inizio del saggio, con notevole disagio di noi accompagnatori e pubblico presente. C’erano centinaia di persone che si sono radunate sul piazzale antistante, non i idoneo all’accoglienza, essendo quel piazzale un parcheggio. Una volta entrati nel palazzetto abbiamo subito notato degli aspetti fortemente in contrasto per la garanzia della messa in sicurezza del luogo – prosegue la segnalazione dei genitori e parenti presenti – le scale vedono ampie zone con materiale distaccato, non garantendo una superficie liscia, e quindi generando una superficie sdrucciolevole sulla quale è facile scivolare. Sul lato destro delle scale, delle barriere di recinzione erano appoggiate a un corrimano, senza alcun sistema di fissaggio onde evitare accidentali cadute delle barriere stesse. All’interno del palazzetto, vi erano ampie zone allagate, delimitate solo da nastro bianco e rosso.

La mancanza di barriere fisiche che impedisca l’accesso diretto a tali zone rappresenta un costante pericolo di cadute. Le uscite di sicurezza erano bloccate con catene e lucchetti, cosa assurda in quanto così si bloccano le vie di fuga in caso di pericolo vero. Ci domandiamo come è possibile lasciare in queste condizioni un luogo frequentato da centinaia di persone per via dello svolgimento di iniziative sportive. Non sappiamo quali sono gli organi competenti al controllo della struttura, quello che abbiamo evidenziato è la totale mancanza di alcune tra le più elementari norme di sicurezza per consentire l’agibilità di un luogo aperto al pubblico. Se ci fosse stata un’emergenza che avesse costretto le persone a uscire di corsa, avremmo dovuto buttare giù le porte a spallate”. 

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