Cos’è la psicoterapia della Gestalt

Nasce come alternativa ai due modelli fondamentali che guidavano i percorsi psicoterapeutici

La corrente psicologica della Gestalt nasce in Germania a ridosso della prima guerra mondiale. Il nome deriva appunto dal tedesco Gestaltpsychologie, la cui traduzione sta per “psicologia della forma”. Nasce come alternativa ai due modelli fondamentali che guidavano i percorsi psicoterapeutici (psicoanalisi classica e comportamentismo) focalizzandosi sul tema dell’esperienza e della percezione.

Tale modello, a differenza degli altri, si caratterizza per l’approccio di stampo umanistico-esperienziale, andando così ad esortare il paziente nello sviluppo di una sua consapevolezza in merito alle proprie possibilità e capacità di pervenire alla stessa in maniera autonoma.

I primi studi furono per lo più svolti su aspetti percettivi e del ragionamento come mezzo di risoluzione dei problemi e contribuirono alla realizzazione di ricerche riguardanti:

  • la memoria

  • l’apprendimento

  • il pensiero

  • la psicologia sociale

Alla base della Gestalt vi è un concetto focale, ossia che il tutto si differenzia dalla semplice sommatoria delle singole parti che lo costituiscono e che la nostra mente possa passare in una frazione di secondo dalla visione di singoli elementi alla cognizione delle scene nella sua totalità.

Tali teorie, ponendosi in contrasto con la corrente dello strutturalismo, erano volte a dimostrare una differente modalità di percezione della realtà basato su una considerazione del fenomeno nella sua interezza, in quanto le peculiarità dei soggetti che compongono una società non corrispondono a quella della società stessa.

Questa corrente psicologica si struttura su fondamenta precise e ben definite, nonché leggi che influenzano la percezione:
 

  • Legge della vicinanza: gli elementi visivi vengono raggruppati dalla mente in base alla loro vicinanza reciproca.

  • Legge della somiglianza: gli elementi visivi che presentano qualche somiglianza di forma o di contenuto vengono raggruppati.

  • Legge della chiusura: gli elementi accostati approssimativamente sono percepiti come una figura chiusa.

  • Legge della semplicità: la mente tende a semplificare ciò che percepisce prediligendo linee, curve e figure semplici, oltre alla simmetria ed all’equilibrio

  • Legge del destino comune: la mente presume che gli elementi raggruppati si muovano insieme e si comportino come un unico oggetto.

  • Legge della buona continuazione: la mente tende a continuare le forme e le linee al di là dei limiti e delle interruzioni

  • Legge della buona forma (o della pregnanza): elementi che sono ambigui tendono essere considerati come forme semplici.

  • Legge della segregazione: una figura per essere percepita deve emergere dallo sfondo.

Le origini della Gestalt

Nata e sviluppatasi nel periodo immediatamente precedente la prima guerra mondiale, i massimi esponenti sono M. Wertheimer, K. Koffka e W. Köhler (in Germania). Proseguì la sua articolazione negli USA, territorio nel quale i suoi principali esponenti erano immigrati durante il periodo delle persecuzioni naziste.

Infatti, ad oggi le più importanti associazioni che rappresentano questa disciplina si trovano negli Stati Uniti d’America, dove sono presenti i tre principali orientamenti:

  • la scuola dell’East Coast (l’Istituto di New York, che raccoglie l’eredità di Laura Posner Perls, Isadore Fromm, Paul Goodman),

  • la scuola della West Coast (che raccoglie l’orientamento dell’ultima fase di Friedrich Perls e di suoi collaboratori quali Jim Simkin, Claudio Naranjo, Gary Yontef, Abraham Lewitzky) e

  • la scuola di Cleveland (rappresentata da Joseph Zinker ed Erving e Miriam Polster).

Questa disciplina si è diffusa in Italia da circa trent’anni grazie all’impegno nella formazione professionale svolto da diversi Istituti operanti a livello nazionale (circa una decina).

La Psicoterapia della Gestalt è nota per avere una ricca tradizione di trasmissione orale, anche perché si ritiene che il modello ed il metodo gestaltico possano essere appresi con efficacia soprattutto attraverso una didattica esperienziale.

Tuttavia, già a partire dalla seconda metà degli anni ‘70 del secolo scorso, vi è stata una crescita significativa nella produzione di letteratura relativa al modello della Gestalt. Oltre ai libri, infatti, esistono attualmente cinque riviste internazionali, in lingua inglese, che ospitano in prevalenza contributi di Gestalt che sono:

  • International Gestalt Journal,

  • British Gestalt Journal,

  • Gestalt Review,

  • Studies in Gestalt Therapy – Dialogical Bridges,

  • Gestalt Journal of Australia and New Zealand).

In Italia, le riviste maggiormente accreditate sono i Quaderni di Gestalt e Informazione Psicologia Psicoterapia Psichiatria.

La terapia Gestalt

Nella terapia della Gestalt lo psicoterapeuta non è neutrale ma è attivamente e personalmente coinvolto con il cliente al fine di accrescerne la consapevolezza, la libertà, l’autonomia e la capacità di auto orientamento e rinuncia a predefinire qualsiasi obiettivo che non sia concordato e fondato nell’immediatezza del qui ed ora del rapporto con la specifica persona con cui è in relazione.

Il Dott. Fabio Meloni, uno psicologo romano formatosi secondo questo metodo

Il dottor, Fabio Meloni è uno psicologo e psicoterapeuta operante a Roma, zona Salario e Trastevere, Dottore di ricerca in Scienze Cognitive e perfezionato in Disturbi del Comportamento Alimentare.

In ambito clinico si è formato all’approccio fenomenologico esistenziale presso la sede romana dell’Istituto Gestalt Firenze.

Lo psicologo Fabio Meloni è membro dell’Istituto di Psicoterapia della Gestalt Espressiva, esercita privatamente come psicologo e psicoterapeuta e riceve a Roma, Perugia e Cagliari. È docente presso corsi di formazione, master universitari e scuole di specializzazione post-universitarie, ed è anche redattore delle riviste Nuove Arti Terapie e In Psicologia, Psicoterapia, Psichiatria.

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